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Dui libretti in carta pegorina de Croniche ferrarese sono di Vincenzo de Cardi da Ferrara: voglio gli siano restituiti. Un libretto coperto de roscio in carta bambasina de brutta lettera, pur Cronache ferrarese, voglio sia reso a maestro Lodovico dei Carri, medico.

Un libretto in carta bambasina vecchia, coperto de carta pe- gorina negra vecchia strazzata, in lingua catalana de poche carte, et è Croniche de la Casa d’Aragona, voglio sia reso al conte Albertin Boschetto da Modena.

Tutte le mie opere latine e vulgari che non ve parranno finite et emendate, prego le brusiate tutte. Li mei libri de epi- grammi e desegni antichi, e cosí quelli mei scartafacci collettanei, vagliono assai a chi li cognosce: pregove li dispensati bene. Circa le possessione quale avemo qui a Pesaro, dico che sono nostre e iustamente, e commettendosi e facendosi iustizia non ce possono esser tolte. E per tre rasone e in tre modi son mie: prima, per le sentenze quale avemo, e per la possessione e la causa finita e sopita non possono li avversari aprire bocca; se- condo, perché el signor de Camerino non era vero creditore, e se lui, o altri in suo nome, volesse venire a dimandare de novo, non lo pò fare se prima fino a un minimo quadrante non ve re- stituisse, e integramente, tutto quello che ne tolse, panni, libri argenti, denari, li frutti che hanno recevuto in nome suo e lui 13 anni de le possessione e le spese fatte per recuperarle; terzo (che è cosa grossa da intendere), dato che ’l fusse stato vero cre- ditore, eli’è pagato perché, non li essendo consigliate le robbe che me tolse per via di iusticia, et avendole lui occupate e altri per lui, corno sanno li mei avversari che l’hanno avute da lui, esso signor de Camerino non li avea altra rason che la ipoteca; e cosí questi che le teneano non posseno tenerle con altra rasone che con quella aveano dal signor de Camerino. La rason vòle che ’l creditor, che per sé o per altri tene una cosa ipotecata, deve compensare li frutti ne la sorte: metté mo’ inseme 800 du- cati e piú ch’el have, e le robbe che non fu posto in conto e ■quello che relevano le male stime fatte, e poi li frutti di 13 anni (cioè dal 1488 al 1501); vedete ove la cosa va. Che l’è pagato e resta debitore in questa rason non è alcun dubio; ma molto meno ne le terre de Monte le Vecchie, perché non vendè al Gambaro altra rason che quella che lui avea, et altra rason non avea che P ipoteca.