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Appresso, la bona memoria de madonna Beatrice di Costabili di Ferrara, vostra madre, me détte in dote settecento libre, per le quale vui avete ipotecata tutta la mia robba, e da potervi va- lere in essa contra chi ve paresse (ma non contra madonna Lau- retta per niente). Questa carta de dote è relevata in publica forma in carta pegorina, et è a Ferrara tra li instrumenti mei, che sono ovvero nel scabello de cipresso ovvero in una cassa corta che è par- tita per mezzo et è sotto una tavola del mio studio a man destra. Questo instrumento se vorrá ritrovare, e quando per disgrazia non se ritrovasse (che non credo), io penso che ne fusse rogato un Benasciudo nodaro de l’anno 1469 ovvero 1470; costui so io certo che fu rogato de la promissione de la dote di mille lire: de la redu- zione avuta, che fu poi fatta a 700 lire, credo che ancor lui aie fusse rogato. Quando non fusse stato lui, abbiate a mente che li denari me li contò per la dote uno speziai vecchio, chiamato el Guarnazza de’ Costabili, che tolse ad affitto una possessione de madonna Cassandra mia socera, e li denari de l’affitto lui li pagò a mi per la dote. Costui era omo diligente e tenea libri e bon conto de le cose sue: chi cercará a quel tempo, cioè 1469 e 1470, trovará la memoria fatta da lui, de chi fu notario quando sborsò li denari. A questo ve aiutará molto Alberto de’ Costabili vostro barba, qual credo se ricordará d’ogni cosa; ma, corno ho ditto, credo che trovante lo instrumento in casa, ché è poco eh’ io el vidi. Lo instrumento de la casa che me fece lo illustrissimo Signor duca de Ferrara è relevato in publica forma nel scabello di ci- presso; ne fu rogato uno di quelli notari di camera, che erano in quel tempo, cioè ovvero ser Bartolomeo Giongo ovvero Gentil de’ Sardi ovvero Pier Capellino: facilmente se trovará quando fusse smarrito. E perché giá fu dubitato se ditta casa el duca me l’avea donata per rason de proprio, o pur con la gravezza de uno uso che gli era sopra li fattori della camera ducale, dònno sentenza che l’era propria e che ’l duca l’avea a liberarla de l’uso: de que- sta sentenza ne fu rogato Pier Capellino, et è in publica forma in casa. Messer Ioan Francesco dal Canale ne è informato, e bi- sognando ne parlante con messer Lodovico Bonomello secretano. Lo instrumento de le terre de Bagnacavallo è pur in publica forma in detto scabello de cipresso. Ne sono rogati li notari de la camera; presto se trovará, se bisognasse.

Lo instrumento del casale di Casalecchio non è relevato: ne fu rogato ser Iacomo de Sávana notario, ben informato de tutto