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l’etá, appresso la nobiltá e la dignitá e la espettazione qual se aveva qua de Sua reverendissima Signoria.

Ora dico cosí che liberamente Vostra Eccellenza se po’ quietar ne l’animo de questo illustrissimo giovene, qual fin a questo di ha fatto prova de maturissimo vecchio in ogni sua azione; e tutto senza pedagogo e senza baila, in tanto che, per mia fede, me ha fatto star stupefatto, avendo io voluto suttilissimamente conside- rare ogni suo gesto; et a pena me posso persuadere che ’l sia quello qual dui mesi fa ho veduto dar di piè ad un zanetto per el Barco, vedendolo ino con una mansuetudine, una gravitá, una indole quasi virginale, una modestia con un parlar grave, com- modo, a proposito, che ha fatto innamorare tutta Roma. Lasso stare de Bologna, ove con piú domestichezza se stette; ma a Fio- renza fece una prova mirabile, che, corno Vostra Eccellenza intese, essendo visitato da circa XX notabili cittadini publico nomine de la republica loro, et avendo el vescovo de Volterra fatto le parole per tutti e ditto longamente per un bon terzo d’ora o piú, lo illustrissimo Cardinal nostro con tanta maiestá e grazia e con tanto ordine e con si accomodati termini replicò e rispose, che se diece anni avesse studiato l’arte memorativa e retorica, non avria po- tuto dir meglio. E piú che, avendo el prefato vescovo iterimi replicato a longo e con poca sustanza, el cardinale redusse in breve quella sua replica pigliandone tre capi e concluse con stu- pore de tutti quelli cittadini, che da quella etá non espettavano tanto. Como se portasse col papa, niuno el possette vedere perché fu solo con Sua Beatitudine; ma avendo io voluto da monsignor Marades e da altri mei particulari amici de camera del papa in- tenderne lo intero, trovo che el papa ne è rimasto oltremodo sa- tisfatto e meravigliatose e ditto che ’l non credea questo e ch’el ha avanzato l’opinione sua tanto, quanto è dal vero al falso. Ho visitato per mia particulare domestichezza e familiaritá Ascanio, Sena, San Severino, Napoli, San Giorgio, né porria dire a Vostra Signoria corno tutti ad un modo hanno parlato onore- volmente de la satisfazione ne la qual son remasti de questo gio- vene rarissimo. Ascanio sopratutto, qual è stato piú a la longa per due volte con Sua Signoria, me dice averlo voluto attastare in ogni cosa, e che lo trova a casa, e de ingegno perfettissimo, e dice che, benché la stanza de’ cardinali sia Roma, non di meno che ’l cardinale nostro avanzará molto a stare uno anno o dui a la scola del duca de Milano, e che ’l se affinará. San Severino e