 |
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. | |
tra l’altre vostre. Tre glie ne sono, quale estimo siano de Ales- sandro Epirota, zio de Alessandro Magno, quale fu capitano de* tarentini in Italia e debellò quelli bruzzi: e però nel roverso è posto vreltion, idest Brutiorurn. De lui scrive Livio ne l’vin ab Urbe condita. Se piaceranno a Vostra Magnificenza me sera molto grato. A quella sempre me ricomando.
Bononiae, die 22 Iunii 1491. Pandulphus servus.
X
Allo stesso.
Magnifico Lorenzo, patrone e signor mio singulare. E 1 me se offre ora una occasione de guadagnare 400 ducati onorevolmente e con speranza, anzi quasi certezza, de acconciar li fatti mei per sempre con questo principio, se la Vostra Magnificenza per sua naturai bontá me vòle aiutare, corno quella ha sempre fatto e corno io spero.
La podestaria de Mantua è la piú libera e piu fruttuosa de Italia, e guadagnasi in uno anno quattrocento ducati; e chi se li porta bene o ha, per sua sorte, grazia col principe, se li rafferma dui o tre anni. Piassi qualche difficultá in ottenerla, perché ella è cosa molto dimandata; e la piacevolezza de chi l’ha a conce- dere l’ha promessa per molti anni a diversi omini. Nondimeno rompe quando li pare.
Io son certificato dal signor Piergentil da Camerino, quale vien lá et ha col signor marchese de Mantua bona grazia, che se Vostra Magnificenza ora proprio dimanda al signor Marchese quella podestaria per un vostro intimo servitore, et in modo che Sua Signoria intenda che Vostra Magnificenza desideri d’esserne compiaciuta, che subito ve la concederá: tanta reverenza e respetto me dice che ha el prefato Marchese a Vostra Magnificenza. E me lo ha ditto in modo che ’l me pare averla.
El podestá che ora è a Mantua ha a stare ancora quattro mesi in offizio; et obtenendola Vostra Magnificenza per mi, dipoi questo che li è, ella non porria venir piú a tempo: et aria pur qualche dilazione a ridurme in servitú de principi temporali. El signor Marchese vien lá. Quello ch’io sia et el bisogno
