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     Tu hai detto il vero, io vedo che ne viene

de’ mei figliol l’amata compagnia,
e son ben carchi, s’io comprendo bene:
     or piglia il suo vigor l’anima mia.
Ma indugiar non voglio per niente,
ch’io non li scontri in mezzo de la via,
     e non li abbracci tutti dolcemente.

SCENA III

Iuda, Ruben, Iacob e li altri sette figlioli.

Iuda.   Ecco il bon vecchio nostro, ecco il bon zoppo,

ecco quel ch’ama noi piú che se stesso:
oh, come averá a caro il nostro intoppo!
     A te, Rubén, come gli sei d’appresso,
tocca il parlare e tu fa’ che ’l saluti
in nome di noi tutti, e fallo adesso.
Ruben.   Il nostro grande Iddio ti salvi e aiuti,
diletto padre nostro e venerando!
Di Egitto, come vedi, sém venuti,
     e come sani sempre fummo andando,
cosí al tornare, e il grano abbiam portato,
che un pezzo n’anderá pur sustentando.
Iacob.   Figli mei benedetti, Dio laudato
sempre di quel che inverso noi dispone!
Il tornar vostro qui molto mi è grato,
     ma non è senza qualche mia passione:
voi n’eri diece et or voi séte nove.
Che è del vostro fratello Simeone?
     Ditemi che è di lui, e con chi e dove,
perché non è con voi: ditelo presto,
che ’l cor mio a sospettar di lui si mòve.
Ruben.   Padre, non ti turbar punto per questo.
Ascolterai di noi tutto il progresso,
e ti riposerai dappoi del resto.