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     Da l’ora in qua ch’io fui venduto, mai

piú intesi di mio padre, e cosí ancora
de’inei fratelli, poi ch’io li lassai.
     Ora ho inteso di tutti ino in un’ora,
e son venuti diece ad adorarmi,
che mi fèn servo: e cosí Dio lavora!
     Io vedo che non san raffigurarmi,
et io conosco che son mei fratelli,
ma non vo’ però ancora palesarmi.
     Voglio ben provvedere che ancor elli
possin presto portar per nutrimento
del grano a casa, acciò che n’abbin quelli
     che con mio padre aspettano in tormento;
ma voglio con cautela ancor vedere
che venga qua per mio contentamento
     11 minimo fratei, qual ebbe a avere
da la mia madre propria il padre mio:
io dico Beniamin, ch’è il mio piacere.
     Allor sará contento il mio desio.

SCENA XII

Ioseph con Nabuch servo.

Ioseph.   Vien qua, Nabuch, attendi a quel ch’io dico:

guarda che pur un punto tu non lassi
di quel ch’ordinerò, se sei mio amico.
     Voglio che quelli ebrei tu li rilassi
e li conduchi a me, fin ch’io li parli,
e tu vien seguitando li soi passi.
     Poi li ho parlato, voglio licenziarli;
ma voglio ritenerne di lor uno,
che Simeon si chiama, e poi lassarli.
     Empi di grano il sacco ben d’ognuno,
e quel denaro che t’arán contato,
rimettilo nel sacco di ciascuno.