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     La coppa a Faraon di poi porgea,

che piena era del mosto cosí espresso,
e lui quel mosto con quella bevea.
Ioseph.   Ti voglio dichiarire adesso adesso
quel che 1* insomnio porta. Li tre rami
significa i tre di che vien d’appresso:
     dappo’ i tre di tu arai quel che tu brami,
che Faraone si ricorderá
del tuo servire, e forza è che ti chiami;
     e nel tuo offizio ti rimetterá,
e si com’eri usato primamente,
da le tue mane il bever suo torrá.
     Ma ben ti prego che ti tenghi a mente,
quando serai riposto nel tuo stato,
che verso me ti piaccia esser clemente.
     Fa’ che ’l re intenda come fui rubato
de la terra di ebrei e che qui a torto
senza mia colpa io sono imprigionato.
     Fa’ a Faraon, ti prego, ’sto riporto,
e vogli procurar mia libertade
da questo crudo affanno ch’io sopporto.
Coppiero.   Io ti ringrazio che con lealtade
m’hai dichiarato il somnio, ancor con darmi
bona novella per tua umanitade.
     A beneficio tuo non so che farmi
fin ch’io son qui, ma coni’io sia di fòre,
se ben dovessi al tutto dispogliarmi,
     incontinente tutto il mio valore
porrò con Faraon per liberarte,
e ti prometto tutto il mio favore.
Pistore.   Di interpretar comprendo che tu hai l’arte:
fa’ che ancor io (ti prego) sia chiarito
de l’insomnio che ho fatto, in qualche parte.
     L’insomnio ti dirò che mi è apparito:
tre canestri, ovver cesti, mi parea
e ciascun di farina ben empito,