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V

Regola da piantare et conservar melaranci, composta per il mag.co cavaliere et clarissimo doctor in iure civili et canonico, Messer Pandolfo Collenuccio da Pesaro.


     Produce per sua patria e sua natura
una felice pianta l’oriente;
lá è sì pronta che non vòl cultura.
     Di questa il legno e scorza e la semente,
5le fronde, il fiore, il frutto e la radice
pel suo grato uso onora quella gente.
     Dui regni di tal selve son felice,
che ’l magnanimo Ciro ebbe in sua forza,
Assiria e Media: il latin nome il dice,
     10Ora mutato il vecchio nome ammorza
il vulgo e ’l chiama arancio, come avviene
che la piú parte la migliore sforza.
     Italia, a cui nascosto mai fu bene
ch’alcun’altra provincia solo ornasse,
15di questo ne privò sue culte arene;
     né pria che in Ellesponto trapassasse
le romane armi vincitrici, alcuno
il nome intese, nonché ’l trapiantasse.
     Crebbe l’imperio e da per sé ciascuno
20la bella Italia ornò di prede e spoglie;
né fu de li altrui beni alcun digiuno.
     Allor piantaron l’onorate foglie
di quest’arbor gentil nostri maggiori,
da cui sì grato frutto si ricoglie;