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130 rime volgari


     Così il cor tuo acceso umil giá fatto,
cosí ’l cor mondo e novo a Dio fia accetto,
135cosí con Lui la pace arai contratto;
     cosí n’andrai securo al suo conspetto,
per l’angelico pane e sacra manna,
che ’l sacrificio tuo sia ben perfetto.
     Questo è quel pan che absolve e che condanna,
140questo è quel vero e summo sacramento,
per cui nel ciel si canta sempre osanna.
     Non essere a pigliarlo presto o lento,
non audace, non vil, ma il mezzo tiene
con maturo iudizio e sentimento.
     145Sette precetti fa’ che noti bene,
acciò che preparata sia tua mente:
e poi lo prendi con allegra spene.
     Prima la conscienza suttilmente
va ricercando, e se nulla vi trovi,
150riporta al sacerdote incontinente.
     Poi ’l corpo lava e bocca, e ben rimovi
ogni immondizia e fetido sapore:
e la concessa donna ancor non provi.
     Poi tutta negligenza manda fòre,
155fa che sii vivo, lieto, pronto e desto:
dispiace a Dio chi è pigro nel suo onore.
     Appresso l’andar tuo sia grave e onesto,
con quanta reverenza piú si possa:
non è mortal signor, ma l’è Dio questo!
     160Meditazion discreta convien, possa,
che ’l corpo ver di Cristo in quel pan sia;
la santa fede in questo ti dá possa.
     Il sesto, orazion fervida e pia,
levata e fissa nel tuo Redentore;
165orando la tua mente fa’ che stia.
     L’ultimo, fa’ che piena di fervore
la tua devozion e voluntade
e sia infiammata dal divino ardore.