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finalmente Roberto si fece di nuovo vassallo ligio del pontefice e de la Chiesa romana, e restitui tutto quello teneva ne la Marca d’Ancona e fu assoluto da l’escomunicazione. E fu conclusa la restituzione del Diocrisio a l’imperio, la quale impresa acciò che con piú autoritá e reputazione si potesse fare, donò il pontefice a Roberto il confatone di San Piero e Niceforo escomunicò.

Partito da Ceperano dappo’ questa conclusione, Roberto subito andò a Otranto, ove fatto locotenente de le cose d’Italia Roggero suo minore figliuolo e Boemondo maggiore di etá creato capitano de l’armata, lui montò sopra la nave pretoria insieme con Michele Diocrisio e fu il primo a far vela. E prese porto a la Valona ne li liti di Macedonia; poi partiti di li si accamporno a Durazzo, per mare e per terra stringendolo. Niceforo, che nuovo era ne l’imperio, non avendo altro aiuto, ricorse a’ veneziani, i quali sempre la parte de li imperatori greci seguitavano. Loro con potente armata a soccorso li mandorno Domenico Silvio loro duce, il quale venuto a le mani con Roberto per battaglia navale, non senza molta effusione di sangue de li suoi propri, al fin ruppe Roberto. Continuava nondimeno l’assedio da terra, del quale era a capo Boemondo; e Roberto tornato in Italia e riparata l’armata, lasciando il Diocrisio in Puglia, tornò a l’assedio di Durazzo. Niceforo in quel mezzo volendo soccorrere Durazzo, aveva commesso a Alessio Cornino suo capitano, del quale molto si fidava, che di greci e traci e saracini e turchi condotti a stipendio facesse in Adrianopoli un esercito e con quello ne andasse al soccorso di Durazzo. Alessio perfido, fatto un grosso esercito e fattoselo amico con prometterli Constantinopoli in preda, lasciando l’impresa di Durazzo, lo menò a Constantinopoli e per prodizione di un capo di squadra di Niceforo di nazione alemanno, chiamato Ammone, avuta una porta chiamata dei Bulgari, entrò ne la terra e quella miseramente saccheggiata, si fece imperatore. Niceforo, che in Santa Sofia si era ridotto, impetrato che ebbe per grazia la vita, fu tosato e fatto monaco. Cessata la direpzione di Constantinopoli, Alessio, per