Pagina:Collenuccio, Pandolfo – Compendio de le istorie del Regno di Napoli, 1929 – BEIC 1787614.djvu/90

il moro e per la prima terra prese Messina; poi con celeritá cacciati in poco tempo li saracini, il dominio di tutta l’isola pienamente acquistò: e allora Roggero mandò a presentare ad Alessandro li pontefice quattro camelli de la preda de’ saracini. Cosa mirabile certo a considerare un si felice corso di vittoria, pensando che Roberto Guiscardo e li suoi fratelli tutte le predette regioni d’Italia e l’isola di Sicilia in non piú tempo che di anni diciotto al suo dominio ridusseno.

Essendo poco poi creato pontefice Gregorio VII, Roberto con tutti li normanni furon escomunicati per aver occupate alcune terre de la Chiesa ne la Marca, oltra li insulti predetti fatti da Riccardo; e fu detta escomunica fatta in Concilio solenne a Roma, nel quale si trovò la contessa Matilda e Gisulfo principe di Salerno, zio di Gigliegarda donna di Roberto. Il perché Roberto poi, essendo il pontefice occupato da la persecuzione di Enrico IV imperatore ne l’anno 1080, andò a campo a Salerno e avendolo duramente combattuto sette mesi, costrinse Gisulto a rendersi e darli la terra e la ròcca; cosi acquistato Salerno, subito andò a campo a Benevento e dopo quattro battaglie che li diede lo avrebbe finalmente preso, se non fusse che confortato e persuaso da Gregorio pontefice lasciò l’impresa, e nondimeno per non tornar vuoto prese per via il castel di Vico, il quale poi per sé ritenne.

Questo anno medesimo 1080 Michele cognominato Diocrisio, imperatore constantinopolitano, insieme con tre figliuoli Michele, Andronico e Constantino fu cacciato de l’imperio da Niceforo cognominato Bucamero. Onde presa la occasione da le turbazioni che erano ne l’imperio, Roberto cacciò li Greci da Spinacorba e da Otranto e da Taranto e racquistò quelle terre le quali ultime erano rimaste de’ greci, et essendo a campo a Taranto, il Diocrisio venne sconosciuto a parlare a Roberto e dimandarli aiuto. Roberto volontieri l’ascoltò e confortollo ad andare al pontefice, sperando ancor per questo mezzo potersi reconciliare con esso; cosi li venne fatto, perché ancora il pontefice detta reconciliazione desiderava: onde per poter parlare con Roberto lo fece venire a Ceperano, ove