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terra de’ Bruzzi, pose il campo a Trani del mese di aprile, e il gennaro sequente lui in Puglia ottenne Trani e Gottfredo in Sicilia vinse Palermo; e allora di comune consenso de’ fratelli fu chiamato Roberto duca di Puglia e di Calabria ne l’anno di Cristo incarnato 1073.

Una cosa notabile trovo scritta da fedeli autori in questo tempo accaduta, la quale per esser memorabile non mi è parso in modo alcuno pretermetterla. Trovossi in Puglia al tempo di Roberto Guiscardo una statua marmorea, la quale in testa in guisa di ghirlanda avea un circolo di bronzo, intorno al quale erano scolpite queste parole latine: Kalendis Maiis oriente sole AVREVM CAPVT HABEBO Cercò lungamente Roberto di intendere la mente di queste parole in effetto; né si potendo trovare chi vera intelligenza ne avesse, finalmente un saracino perito di arte magica, il quale si trovava prigione di Roberto, avendo prima domandata la sua liberazione in premio de la interpretazione di esse, in cota-1 modo le dichiarò: imperocché nel di di calende di maggio, nel levar del sole, osservò il loco a punto e segnò ove l’ombra del capo de la statua in terra terminava, e li comandò fusse cavato, ché cavando s’intenderla la sentenza di quelle parole. Fece Roberto cavare nel designato loco una fossa e in poco spazio li trovò un grandissimo tesoro, il quale a molte sue imprese fu ottimo instrumento. Il saracino mago, oltra altri premi, fu liberato.

In questo mezzo che queste cose si faceano, stando Roggero in Calabria, Bettimino ammiraglio di Bescavetto principe de’ Mori, il quale per il Soldano governava Sicilia, occultamente ne andò a Roggero e feceli intendere T isola di Sicilia essere paratissima a rebellarsi, e rimasto d’accordo con Roggero di quello avevano a fare e del premio dovea avere per il tradimento, li mostrò la via di pigliarla e ritornò in Sicilia. Roberto avvisato da Roggero del tutto, seguitò con Tarmata