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sordido cibo e animale da li assediati fusse usato, ma alcune madri le carni de’ propri figliuoli giá morti per rabbiosa fame mangiavano. Da Totila poi tre grandissimi e lunghi assedi sostenne: li cittadini maschi e femine di ogni etá con ogni sevizia trattati, le mura buttate a terra, li palazzi, le terme, li teatri e altri maravigliosi edifíci ruinati o per la maggior parte distrutti: il senato e li patrizi, parte da Vitige e parte da Totila o morti o lacerati et espulsi. Li nobili o ne l’entrar de la terra occisi. o essendo menati per ostaggi da’ goti, subito che qualche rotta avevano, erano crudelmente ammazzati; e Roma, che cosa incredibile pare, rimase desolata e deserta, senza alcuno maschio o femina che vi abitasse, un anno intero e alcuni mesi ancora. Simile esterminio in detto tempo molte altre cittá d’Italia afflisse: Milano da’ burgundioni assediato, dappoi molte calamitá e trentamila cittadini uccisi, ruinato da’ fondamenti; Pavia, Piacenza, Bressello (allora nobile cittá), Ravenna, Arimino, Perosa, Napoli tre volte o quattro o prese o duramente assediate. La Gallia Cisalpina (ora Lombardia) tutta devastata, Venezia (ora Marca Trevisana) afflitta, Toscana, Abruzzo, Puglia, Terra d’Otranto, Calabria e Campania proculcate e distrutte, vincendo ora goti e ora romani, mentre l’un l’altro de le terre occupate si cacciavano; e oltra le calamitá de le guerre, tre singulari carestie con tre pestilenze in questo tempo Italia faticorono: lacrimabil cosa certamente a qualunque italiano che, bene instituto e di buona mente dotato, la regina de le provincie a tanto esterminio per occulto divino giudizio esser giá venuta considera.

Avendo di sopra fatto menzione di Belisario e di Narse, giusta cosa mi pare che in memoria di due uomini di tanta virtú non sia da tacere quello che per diversi scritti a nostra notizia è pervenuto de la loro eccellenza, per non essere ingrati a quelli che la posteritá di gloriosi esempli hanno illustrata. Oltra che a me che queste cose scrivo, forse piú che ad alcun altro a questi tempi, convenga per speciale obbligazione le laudi di Belisario commemorare, avendo lui ne la