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e tanto lo strinse, che l’imperatore usci fuora de la cittá e lasciolla, e in persona venne in Italia e andò in Francia a dimandar soccorso; e il popolo vinto da la fame giá pensava di darsi, e lo aria giá fatto se ’l non fusse che ’l Tamerlano re de’ tartari, passato in Asia con innumerabile moltitudine in quel tempo e prosternando e pigliando ogni cosa, strinse Baisetto a levarsi da l’assedio e passare in Turchia a la difesa de li suoi stati. Fu alfín vinto Baisetto in una gran battaglia dal Tamerlano e preso e menato un buon tempo incatenato drieto a l’esercito: quattro figliuoli di Baisetto fuggendo in Grecia la calamitá del padre, furono presi da l’armata greca e menati a Constantinopoli. Rilasciato nondimeno da’ greci il maggior suo figliuolo chiamato Calapino, ricuperò il regno paterno, partito giá il Tamerlano; e contra Calapino andato Sigismondo imperatore romano, per disordine de’ francesi che avea nel suo esercito fu rotto da’ turchi appresso Nicopoli e perse l’esercito e li carriaggi, e vituperosamente fuggi: e Giovanni duca di Borgogna fatto prigione, con una gran somma di denari si riscosse.

A Calapino successe Orcane II, suo figliuolo pupillo, sotto tutela de’ suoi capitani; ma fu morto da Moise suo zio, fratello di Calapino, il quale occupò la signoria. Regnò poco tempo Moise e morendo senza figliuoli, rimase nel regno dopo lui Maumeth I suo fratello, il quale afflisse molto i cristiani che abitavano nel suo regno e tolse li stati a molti signori de’ turchi e per forza d’arme fece tributaria la Valachia maggiore di lá dal Danubio. Successe a Maumeth I Amuratte II suo figliuolo, uomo di somma virtú e felicitá, il quale volendo passare in Tracia, ebbe per un tempo gran fatica, impedito da le armate de i greci, i quali li mandorno a l’opposito Mustafá quarto figliuolo di Baisetto. Nondimeno Amuratte vinse e uccise Mustafá, e passato in Europa, prese Salonich, grossa terra e potente, e occupò il Despotato, che era in Epiro, e spianò da’ fondamenti il muro de l’Eximilio; entrò ne la Morea, ogni cosa bruciando e predando, e soggiogò quasi tutta la Servia. Ebbe per donna,