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APPENDICE 321 a l’isola de Ischia X galee in favor de Gioanne d’Angiò, il quale cum gran penuria e desagio l’aveva aspettate cum speranza di ritornare nel reame. Ma intendendo la morte de Gioanne Antonio principe di Taranto, al tutto vedendose privo d’un tanto amico e potente e d’ogni altro sussidio, deliberò abbandonar l’impresa; e cosi ritornò a Marsilia.

Ferdinando, abbenché avesse pacato el regno suo e tutto el reame, come se volesse punir li rebelli radunò l’exercito in Terra de Lavoro, dove Martino duca di Sessa, non avendo ardire di venire al re Ferdinando per paura de’ molti errori, a conforto de Alexandro Sforza venne, e quantunque che da principio urna*namente fusse recevuto, il re Ferdinando, recordandose come era stato el primo a recevere Gioanne duca d’Angiò ne le terre sue, 10 fece mettere in pregione contra la regia fede. Il che alli Caldori et a Giacobo Picinino détte gran spavento; per il che Giacobo Picinino rechiese al duca di Milano gli mandasse uno homo excellente a cui lassasse la cura de le sue gente, perché voleva venire a Milano a visitarlo. Il duca gli mandò Tomaso Tibaldi: 11 quale lassato in Sermona dal Picenino, e le gente nelle terre circumstante, venne a Milano cum cavalli ducento, cum tanta letitia de cittadini, che per insino nel reame gli andorno incontro cum summo amore, e nell’intrare lassando la plebe il nome del Sforza, gridavano quello di Brazzo: il che grandemente gli fu nocivo, perché il duca di Milano et el re Ferdinando ne preseno gran dispiacere. Ma el duca Francesco per levare ogni suspizione di quello aveva a fare et intendeva di fare, volse che consumasse il matrimonio con Drusiana sua figliola; ma le nozze per la morte di Cosmo de Medici furono senza pompa. Il re Ferdinando venne in Abruzzo e pigliò tutte le terre de’ Caldori. In quest’anno volendo el summo pontifice cum validissimo exercito passar contra el Turco e condunando exercito de molti signori italiani et oltremontani a tal impresa, quali molto voluntieri per exaltare la santa fede vi andavano, essendo in Ancona infermo e crescendoli di giorno in giorno la febre, tra pochi giorni passò di questa vista, et il suo corpo fu portato a Roma: e dapoi l’exequie Pietro Barba veneziano fu creato papa, e questo fu papa Paulo secundo. E questo è quanto accadette nel reame l’anno 1464.

Ne l’anno 1465 Federico secondogenito del re Ferdinando, che fu poi il quinto re et ultimo di casa aragonese nel reame di Napoli, come dimonstraremo, cum seicento cavalli andette a