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APPENDICE 317 da Luceria, per il che li angioini se retirorno a luochi piú sicuri; onde il re Ferdinando libero de poter passare a Barletta, dove era stato come assediato, andò dove era el sforcescho, e de li tutti insieme andorno presto a campo a Iesualdo et in uno medemo tempo ambi li exerciti andorno alle stanzie. E tutte queste cose occorsono nel 1460.

Nel 1461 li veneziani mandorno el conte Orso cum molti cavalli in agiuto de’ nolani, il quale se rebellò al re Ferdinando, e da l’altro canto il s. Sigismondo Malatesta, rotta la pace cum papa Pio, andò alla parte del duca Gioanne d’Angiò, e apertamente cominciò la guerra cum marchiani, in modo che in breve occupò tutte le terre del pontifíce, excepto Sinigallia: e fatto fatto d’arme cum Ludovico Malvezzo, el ruppe e superò. In questo tempo et anno, morto el re Carlo de Franza, fu assumpto alla dignitá regale Ludovico, al quale Francesco Sforza duca di Milano mandò ambasiatori a condolerse della morte del padre et allegrarse de l’esser assumpto al regno: et esso re Ludovico si sforzò quanto fu possibile de removere el duca de Milano dalle voglie del re Ferdinando, ma mai fu possibile che esso duca volesse mancare a Ferdinando. Cosi ancora Pio surnmo pontifíce fu da esso re di Franza e da molti prelati pregato et exortato a lassare la milizia del re Ferdinando, ma mai non volse consentire, a ciò molto exortato dal duca di Milano Francesco Sforza. E queste cose occorseno l’anno 1461.

Il principe di Taranto nel principio dell’anno 1462 insieme cum Giacobo Picinino preseno Lavenzano e poi Trani, excetto la rocca, dipoi tornorno a Barletta; il che non li riuscendo andorno ad Adria, dove Francesco Bauzio signore de quella terra se restò. Et in quel medemo tempo Alexandro Sforza cum le gente sue et aragonese usci in campo non molto lontano da Benevento; et ivi fortificatosi, aspettava il re Ferdinando che era in Terra di Lavoro, et esso ritardava per carestia de dinari. Il duca Gioanne cum li soi angioini andava sicuramente per tutta la Puglia et ogni cosa metteva in preda; finalmente per sollicitudine del duca di Milano, Ferdinando al principio d’agosto se congiunse cum Alexandro Sforza, e cavalcorono ad Aguaida, castello non ignobile. Il duca Gioanne d’Angiò e Giacobo Picinino li andorno in contra, e non molto lontano da loro si missero; niente di manco el re Ferdinando andò col campo suo a Lorsara, dove che quelli del castello se convenettero de rendersi, se fra quattro giorni non