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quale lodando Moisé, David e Cristo, lo diede a li sudditi ne la cittá de la Mecca in Arabia Felice, comandandoli che osservassino quello, come libro portato dal cielo per l’angelo Gabriel, si come ancora dal cielo avevano avuto li suoi predecessori Moisé il vecchio Testamento, David il Psalterio e Cristo l’Evangelio,’ e fecesi chiamare messo di Dio. Cosi con l’autoritá de la religione e con la forza de la spada, con la licenza del vivere a lor modo e con la relevazione de li tributi si sottomise la Media, la Persia, la Siria, la Giudea, l’Egitto e l’Africa e quasi tutte le provincie cristiane d’Oriente, ampliando il nome e la legge e la reputazione de’ saracini.

Questi sono li saracini, li successori de’ quali grandissime guerre e danni feceno a l’imperio constantinopolitano e che passarono in Italia, come a suo loco diremo. E ancora molti paesi tengono, se bene superati da’ turchi circa dieci anni, o poco piú, prima che si facesse il gran passo di oltramare al tempo di Gottfredo Buglione duca di Lorena, e ora sotto l’imperio de’turchi si trovino e abbino in parte mutati li nomi; imperocché li nobili e potenti che hanno qualche grado verso l’Asia e la Persia si chiamano turcomanni, e li popoli che abitano la Soria e la Giudea e l’Egitto si appellano saracini, e quelli che abitano l’Africa, per rispetto de la Mauritania si chiamano mauri, ovvero mori. Quelli che stanno a le montagne e non hanno cittá, e anche pochi castelli o casali, ma vivono scorrendo li paesi di Soria, di Giudea, di Arabia, di Egitto e di Africa, rubando ogni nazione, si hanno ritenuto il nome antico di arabi: gente fiera e inumana, i quali sempre da la loro origine e sino al presente hanno visso e vivono di cacciagione e di rapina, menando lor vita con tutte lor famiglie a l’aere sotto tende e trabacche, mutando il paese al modo fanno li sciti. Altr’arme non hanno che ’l cavallo e la targa e l’arco e le saette e le lancie, le quali fanno di una sorte di canne che appresso loro nascono, piene di medulla, solide e durissime. Sono di statura giusta, di corpi asciutti, che quasi pareno senza umori; il volto bruno e fosco, poca barba e rara. Il loro gesto e andare e portamento di