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quello che avea promesso per la Chiesa ad Eugenio: prima fece che il conte restituí Iesi, la qual sola terra tenea ne la Marca, e per questo li fece numerare trentacinque mila ducati, acciò che potesse andare al soccorso di Filippo; e in Lombardia mandò Ramondo Boillo con le genti sue e Cesare da Martinengo, il quale però seguitando la fortuna, a la parte de’ veneziani se ne andò; ultimamente ne l’anno 1447 lui in persona andò a Capua e a Gaeta e di li a Tibure, ove un potente esercito preparò per romper guerra in Toscana contra fiorentini collegati co’ veneziani a l’eccidio di Filippo. Essendo il re a Tibure, li scrisse il duca che subito li mandasse un suo fidatissimo a parlargli: Alfonso li mandò Lodovico Poggio, chiamato vulgarmente frate Puccio, uomo da lui in cose ardue molto esercitato. Il duca che giá cominciava a sentirsi indisposto del corpo, fece intendere a frate Puccio che desiderava dare ad Alfonso tutto il suo stato in mano, e prima volea consegnare a Ramondo Boillo, che si trovava in Lombardia, tutte le entrate e tutte le rocche, eccetto quelle di Pavia e di porta Giobia di Milano, le quali voleva di sua mano in persona consegnare ad Alfonso; e che subito facesse intendere queste cose al re. Frate Puccio volando tornò a Tibure: il re intesa la disposizione di Filippo, si dolse oltra modo che tanto principe, il qual lui chiamava padre, a tanta necessitá per oppressione de’ veneziani fusse venuto, che pensasse renunciare il stato ad altri. Onde rimandò frate Puccio a Milano, imponendoli che confortasse Filippo a star di buona voglia, che presto veneria al suo sussidio in Lombardia e non per speranza né per volontá del suo stato, ma per amore e per debito de li benefici ricevuti lo difenderla da la rabbia veneziana: e per questo attendesse a pensare di avere a distribuire in altri lo stato de’ veneziani e non di renunciare e privarsi del suo proprio. In quel mezzo che frate Puccio tornava a Milano, il duca da la febre e dissenteria gravato a’ 13 di agosto di questa vita passò, avendo prima suo erede universale instituito Alfonso: cosi dopo la sua morte fu consegnato il Castel di porta Giobia per sua ordinazione a Ra-