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il patriarca prima in Abruzzo al sussidio de l’Aquila, ostinatissima angioina, contra Francesco Picinino e il Riccio da Montechiaro e Minicuccio soldati aragonesi che la guerreggiavano; e avendo in fine cacciato il Picinino in Civita Reale e il Riccio e Minicuccio in Civita di Chieti, passò per li monti di Tagliacozzo ne le terre che teneva il Riccio e in quelle del conte di Alvito, e alcune ne bruciò e pose a sacco. Poi acquistato tutto il suo stato, prese Atina e il passo di Monte Cassino, per il quale si fece la via libera a passare in Puglia. Aquino e Arpino se li détteno, e tutte le terre de l’abbazia di San Germano sottomise, con tanta prosperitá, che fu in opinione ciascuno che se l’avesse continuato aria tutto il regno ottenuto: ma qual cagione si fusse, levò a l’improvviso le bandiere e tornò a Roma, ove stette tutto l’inverno. L’anno sequente sul principio di maggio tornò nel reame il patriarca e non avendo potuto aver per forza Ceperano, fece un ponte sopra il Garigliano e passando in Campania prese Alife e Pedemonte, poi andò a le Mole di Capua, tre miglia lontane da la cittá, la quale averia assediata, se non fusse che mandando Isabella ottocento cavalli che si avessino ad unir con lui, il Ventimiglia assaltandoli a l’improvviso li ruppe; e in fine avendo tentato il patriarca di far venir fuora li inimici per far fatto d’arme, non uscendo alcuno, si parti. E andando per la via di Caiazza, passò il Volturno e fermò il campo a la Cerra, e lui con sessanta cavalli entrò in Napoli con gran pompa da la regina Isabella ricevuto; e stato li tre giorni, non ben concorde di opinione con lei, venne col campo a Capua, ne la quale era Alfonso, e veduto che niuno usciva de la terra, si ridusse ad Aversa, ove pochi di poi si unirono con lui le genti che li aveva mandato Iacopo Caldora. Poi andò a Montesarchio, il quale saccomannò e bruciò, e posesi a l’assedio de la rocca.

In questo mezzo il principe di Taranto con mille e cinquecento cavalli e ottocento fanti se ne venne nel terreno di Montefuscolo, che da Montesarchio è distante dodici miglia e da Benevento quattro; e il Riccio e il Ventimiglia con la