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cavare di Gaeta li loro cittadini genovesi con le loro mercanzie, e niuna intenzione avevano di combattere, se non quanto l’andare a Gaeta li fusse impedito. Alfonso tenne quel di e il sequente il trombetta, consultando la risposta; il quinto di del mese poi lo rimandò e con lui Francesco Pandone napolitano, il quale per parte del re li denunciò la guerra, facendoli intendere che in Gaeta non erano per entrare se per forza d’arme non si guadagnavano la via: e questo detto, nel suo schifo per ritorno discese.

A pena era smontato nel schifo il cavaliere napolitano, che i genovesi videno l’armata regale far vela e furiosamente addosso venirli, onde a pena avendo avuto tanto spazio che ancor loro levassino le vele, se li feceno innanzi, e cominciossi la battaglia, prima con le artigliarie e saettarne circa l’ora di terza. Il primo scontro fu de la Magnana del re con la Spinola di Biasio: il re di Navarra urtò Lomellina e don Enrico la Calva; poi tutte l’altre riscontrate insieme si incatenorno e alcuna de le genovesi fu che due de le catalane ebbe d’intorno. L’infante don Piero, che era capitano de le galee, parte si opponeva a le galee genovesi, essendo sopra a l’Incantona, e parte circondando la battaglia, andava porgendo aiuto a quelle de li suoi, che piú bisogno ne avevano. Essendo in questo modo la battaglia stretta e quasi come in un groppo tutte due le armate ridotte, le tre navi genovesi del retroguardo, le quali simulando la fuga verso mezzodi s’erano in pelago tirate, feceno vela e con vento fresco trovandosi di sopra, con grandissimo impeto venneno a dare nel navale fatto d’arme, e in modo urtorno la Magnana da man sinistra, che la diede de l’anca da man destra, e gravata da quel lato dal peso di seicento uomini armati, che tutti diedeno a la banda, cominciò a tòr acqua e quasi parea che dovesse sommergere. Era ben fornita di balestrieri (in che molto valeno i genovesi) la Spinola, e tanti verrettoni tirava ne la Magnana, la quale per esser inclinata verso lei tutte le bòtte senza poter schivarle ricevea; non per questo però Alfonso volea consentire a li suoi che lo confortavano a rendersi. So-