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LIBRO SESTO

del Compendio de le Istorie del regno di Napoli

a lo illustrissimo principe Ercule inclito Duca di Ferrara.

In questo sesto libro, prima si contiene quale fusse lo stato del reame di Napoli dappo’ la morte de la regina Giovanna, e come il re Alfonso d’Aragona ripassò al conquisto del regno, e la battaglia navale tra il re Alfonso e i genovesi e presa del re Alfonso e rotta de la sua armata; sequendo la liberazione di quello pel duca di Milano e i fatti de la regina Isabella e la passata di Renato d’Augiò e come il re Alfonso prese Napoli; seguitando li altri fatti di esso re Alfonso, e presa di Milano per Francesco Sforza; seguitando dappo’ la morte di Alfonso i fatti di Fernando suo figliuolo re di Napoli.


Morta la regina Giovanna II, in quel di proprio i napolitani creorono sedici uomini baroni e de li primi de la terra, i quali chiamorono consiglieri, con arbitrio di componere le cose del regno: de’ quali furono il conte di Buccino, il conte di Nola, il conte di Caserta, Giovanni Cicinello, Marino Boffa, Ottino Caracciolo e dieci altri. Eugenio IV allora pontefice romano, intesa la morte, subito fece intendere a’ napolitani che essendo il regno di Napoli feudo de la Chiesa, non intendea fusse dato in signoria ad alcuno, se non a quello che lui dichiarasse e investisse re e censuario secondo l’antica consuetudine di quel regno; e per questa cagione li significava avere eletto Giovanni Vitellesco, vescovo di Recanati e patriarca alessandrino, il quale in breve mandaria a componere le cose del regno.-Li consiglieri in quel mezzo con notaro e testimoni subornati avevano fatto un testamento in nome de