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ducati, e a le sue terre tornò. Sforza se n’andò a Gaeta, ove per la peste di Napoli la regina e Alfonso erano ridotti, e con loro stette ventidui giorni, e in quel mezzo con la regina e col gran siniscalco ad una perfetta amicizia e intelligenza secreta si strinse. Stimasi per quello successe poi, che nel petto de la regina fusse giá entrato qualche sinistro concètto di Alfonso e però con Sforza cosi da parte si stringesse. Feciono poi insieme capitoli, che Sforza si intendesse condotto con la regina e con Alfonso, e al primo di loro che lo richiedesse fusse obbligato ad andare, e li confermorono Manfredonia: e da loro partito, se ne venne a Sessa ove la sua donna si trovava.

L’anno sequente 1423 del mese di maggio, Braccio andò in suo nome a campo a l’Aquila per acquistarla per sé, e a Napoli il detto mese altre novitá pericolosissime seguirono. Imperocché a la regina e al gran siniscalco, per qual cagion si fusse, cominciorno a venire a tedio i catalani e nascere suspicione e rispetti da l’uno a l’altro; e li baroni e signori catalani, che molti ne erano in compagnia di Alfonso, non poteano sopportare che andando loro per la terra, tutto il popolo gridava: —Viva la regina Giovanna ! Durazzo, Durazzo ! — e simil cose, e che li bandimenti pubblici e gride si mandassino tutti sotto il nome de la regina senza alcuna menzione di Alfonso: parendoli che con poca reputazione stesse li un re di quella condizione quasi come per un segno. Per la qual cosa instigato da loro e da se medesimo commosso, Alfonso deliberò prevenire e far primo a la regina quel che forse, a suo iudicio, pensava fare a lui la regina; il perché disposto di pigliarla e insignorirsi del tutto, essendo il gran siniscalco uomo accorto e prudente e che aveva gran custodia a le cose de la regina, disegnò per la prima cosa tórli quel presidio. Onde fingendosi ammalato, stette tre di che non andò a la corte de la regina in Capuana: la regina credendo Alfonso infermo, mandò il gran siniscalco a visitarlo in Castel nuovo. Giunto il gran siniscalco in castello, subito fu con tutta la famiglia ritenuto, e Alfonso senza dilazione montò a cavallo