Pagina:Collenuccio, Pandolfo – Compendio de le istorie del Regno di Napoli, 1929 – BEIC 1787614.djvu/223

V Ungaria, pigliando terre e ammazzando uomini in vendetta del re Carlo. Per la qual cosa fu forza al ’re Maria’ mettere esercito insieme e ovviare a l’impeto del Bano; cosi condottasi con circa trenta mila persone su le campagne di Agria lei e la madre e il conte Nicolò da Giara suo primo barone e fautore, feceno un aspro fatto d’arme. E finalmente Giovanni Bano fu vincitore e fece prigioni le regine e il conte Nicolò, con gran strage di tutto il suo esercito; e al conte Nicolò e a la regina vecchia fece tagliar la testa in presenza del * re Maria’, in vendetta di Carlo, e le teste mandò insino a Gaeta a presentare a la regina Margarita e a li figliuoli per conforto de la morte di Carlo. E ’il re Maria’ mandò in prigione in una terra di Dalmazia su la marina, sotto la custodia del priore di Laurana; e in quella stette gran tempo, finché alcuni baroni di Ungaria assediorono il priore in un altro suo castello e tanto lo strinseno, che li fu forza rilasciare ’ il re Maria’, la quale libera fu menata a Sigismondo marchese di Brandenburg suo sposo, figliuolo di Carlo IV di Boemia imperatore, e che poi fu ancor lui imperatore e re di Ungaria, mediante la persona del detto ’re Maria’.

Per la morte del re Carlo adunque, come è detto, tutto il reame, da Gaeta in fuora, tolse l’obedienza a la regina Margarita, e le terre preseno varie forme di governi, e molti scandali e guerre si suscitorono tra quelli che tenevano la parte de la regina c quelli che tenevano la parte angioina. E in questo tempo Rinaldo Ursino, il quale si faceva chiamare conte di Tagliacozzo, occupò la cittá de l’Aquila e se ne fece signore; e Tomaso San Severino e Ottone di Bransvich marito giá detto de la Giovanna regina prima, scorrendo tutto il reame, occuporono Napoli. E benché Urbano li escomunicasse e li pronunciasse la croce addosso, dando quella indulgenza a quelli che contra li andavano, che si dá a quelli che per la fede muoreno al conquisto di Terra Santa, nondimeno né loro lasciorno Napoli, né alcuno si mosse contra di essi per allora; ma Ottone in poco tempo mori e fu seppellito a Foggia, ove ancora il suo corpo si vede integro e li suoi piedi