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bile di mente de la rotta e morte de li suoi, non potendo esser aiutato da medici, passò di questa vita l’anno 1384 a’ di 21 di settembre. L’allegrezza di questa vittoria fu fatta grandissima per tutto il reame e a Roma da papa Urbano; e sentita la morte del duca, il re Carlo si vesti con tutta la sua corte di panni negri e fece fare a Napoli onoratissime esequie a la memoria sua, e comandò che ’l suo corpo fusse con ogni onore seppellito: e cosi perseverò trenta di vestito di negro. Dipoi levatosi li abiti oscuri, lui in persona cavalcò per il reame, riducendo le terre a l’obedienza per amore o per forza, secondo fu bisogno, e tutte le ridusse a sua devozione e pacifico stato.

11 conte Enghirano, il quale ancora era in Arezzo, e giá stato circa sessanta giorni a combattere la rocca, intesa la rotta e morte del duca d’Angiò, deliberò con li suoi di non andare piú in Puglia, ma tornare in Francia, e bisognandoli denari si voltò a’ fiorentini come piú vicini e piú atti a lo spendere, e trattorno di venderli Arezzo. Li fiorentini presa l’occasione di acquistare Arezzo, détteno quaranta mila ducati a la Compagnia, cinque mila al conte Enghirano e circa quindici mila dispensorno a piú persone, et ebbeno la terra da li francesi, li quali in suo paese tornorno. Restava la rocca che ancora era in potere del re Carlo: onde i fiorentini donorno a Iacobo Caracciolo diciotto mila ducati, e lui li diede la rocca. In questo modo ebbeno i fiorentini Arezzo, il quale ancora possedeno.

L’altre genti del duca d’Angiò tutte disperse partirono del reame, e concordano li scrittori che mai nel lor ritorno ne furono veduti piú che dui o tre al piú insieme: de li quali la maggior parte andavano dimandando per elemosina il vivere a li usci de le case per tutte le terre d’Italia, finché ne furono fuora. E in questo modo rimase Carlo di Durazzo pienamente signore del reame di Napoli.

Stando il regno in questo modo pacifico, venne voglia ad Urbano pontefice di andare a Napoli e partecipare ancor lui qualche frutto de la vittoria del re Carlo. Onde condotta li