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Carlo II adunque re di Napoli ne l’anno predetto cominciò a governare il suo regno. Ma con il re Iacomo rinnovorono le inimicizie e li odii per aver inteso che Carlo si aveva fatto investire de le due Sicilie: per la qual cosa tentando movimenti e rebellioni nel regno di Napoli, Catanzano in Calabria si rebellò a Carlo e si détte al re Iacomo. Per il che Carlo mandò il conte di Arrasse a recuperarlo, e standoli in assedio, il re Iacomo con cinquanta galee e cinquanta uomini d’arme catalani col suo ammiraglio Roggero di Loria venne per soccorrerlo, e non possette; anzi essendo smontato in terra e combattendo fu ributtato e sforzato ridursi alle galee: e quella sola volta fu vinto Roggero, essendo sempre stato invitto. Onde il re Iacomo partito da Catanzano, data la volta per divertire l’esercito di Carlo, venne a Gaeta, e smontato in terra e occupato il monte di sopra la assediò, dandoli spesso aspre battaglie; ma i gaetani virilmente resisterno, finché il conte di Arrasse, che lasciò sufficiente esercito a l’assedio di Catanzano, e prima Carlo proprio con gente ancor mandate da terra di Roma, li vennero al soccorso. Per la qual cosa il re Incorno dimandò tregua et ebbela per dui anni dal re Carlo, benché assai li contradicesse il conte di Arrasse, parendoli avere la vittoria in mano: onde per quel sdegno si parti da Carlo e tornò in Francia con tutti li suoi.

Partito il re Iacomo da Gaeta e tornato in Sicilia, il re Carlo in remunerazione de la fede de’ gaetani li fece per dieci anni liberi et esenti da ogni gravezza, e tornato a Napoli fece gran feste e solennitá. E fece cavaliero Carlo Martello suo primogenito figliuolo, et essendo morto quell’anno il re Stefano di Ungaria senza altri figliuoli di madonna Maria, sua mogliere et erede di Ungaria, lo fece coronare dal legato apostolico re di detto regno, volendo che in esso per la persona de la madre succedesse, non ostante che un certo Andreasso transversale de la stirpe de li re di Ungaria fusse entrato nel detto regno e parte d’esso ne avesse occupato.

Essendo poi morto Nicolò IV pontefice e vacata la sede apostolica per discordia del collegio dui anni e tre mesi, final-