Pagina:Collenuccio, Pandolfo – Compendio de le istorie del Regno di Napoli, 1929 – BEIC 1787614.djvu/191

solamente: portava per sua arma li gigli di Francia in campo azzurro e di sopra un castello vermiglio a differenza di quella del re di Francia. Maculò assai la fama sua de le vittorie ricevute con lasciar troppa licenza a li suoi soldati nel tempo de la pace in danno de li sudditi. Fece edificare chiese e monasteri e molti altri suntuosi edifici, e tra li altri il Castel nuovo di Napoli nel loco qual’è ora, ove era un monasterio di frati minori, il quale lui fece ruinare per porvi il castello, e in emenda di quello fece Santa Maria de la neve. Morendo, altro figliuolo non lasciò che Carlo predetto principe di Salerno allora prigione, a chi molti anni innanzi aveva dato per donna una figliuola del re Stefano di Ungaria chiamata Maria, de la quale aveva giá avuto e ancora ebbe poi molti figliuoli. Intesa la morte del re Carlo, il papa mandò subito messer Girardo cardinale di Parma legato a Napoli, e Filippo re di Francia mandò Roberto suo figliuolo conte di Arrasse con molti cavalieri e madonna Maria principessa di Salerno con un figliuolo di tredici anni chiamato Carlo Martello, tutti al governo e conservazione del regno di Napoli in nome di Carlo incarcerato. Stando Napoli e il regno sotto li governatori predetti, Filippo re di Francia per terra e il conte Carlo di Valois suo figliuolo per mare con 120 galee nel medesimo anno 1284 con potenti eserciti entrorno in Catalogna per acquistare il regno del re Piero d’Aragona, del quale era investito il Valois, come è detto di sopra, e preseno Gierona; e il re Piero mori d’una ferita, lasciando per testamento Anfus suo primogenito re di Aragona e don Iacomo secondogenito re di Sicilia. E in quel mezzo Roggero di Loria partito di Sicilia a la volta di Catalogna al soccorso del re Piero suo signore, intendendo che una parte de l’armata francese era rimasta nel porto di Roses e l’altra era tornata in Nerbona per vittuaglia, assaltò quella del porto di Roses e parte ne bruciò e parte prese, pigliando ancor con essa messer Enghirano ammiraglio di Francia; poi voltatosi a quella di Nerbona, che era oziosa in porto, la ruppe e fece il simile. Per le quali cose il re Filippo di Francia, che era infermo