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mazzassino senza rispetto. Il di e l’ora venne: fu mandato ad effetto il trattato. Li francesi sprovveduti senza riparo furono morti in grandissimo numero, et era si incrudelita quell’ isola ne l’odio de’ francesi, che non ne campò uno; anzi ove seppeno che fussino donne gravide di francesi, li passavano con li stocchi il ventre, e la gravida e la creatura in un tratto occidevano. Cosi spogliata l’isola di francesi, e occupata da Piero d’Aragona, si interruppe il disegno di Carlo: di qui nacque il proverbio del Vespero siciliano che ancora si usa, e fu ne l’anno 1282, undici anni poi che Carlo ebbe il regno pacifico.

Molte gran cose furono tra quelli re dappoi la perdita di Sicilia, de le quali noi brevemente toccaremo quelle sole che appartengono al regno di Napoli, non lasciando però qualche cosa notabile ancor che esterna fusse, si come ne la prefazione dicemmo. Carlo fece armata contra Sicilia e andò a campo a Messina e funne levato per forza e ributtato in Calabria: onde andò a Roma a dolersi col papa de la investitura fatta al re Piero d’Aragona, e in quel mezzo Piero si fece coronare solennemente a Palermo. Per questa cagione pendendo la controversia di ragione tra questi dui re né si potendo decidere, fu determinato il duello tra loro, ancor con consentimento de la Sedia apostolica (se bene parse cosa enorme), e funne fatto giudice il re d’Inghilterra, e li dui re si disfidomo e per loco del combattere elesseno Bordeò in Guascogna. Il re Carlo si condusse al di deputato, il re Piero stette ascoso, talmente che ’l di de la battaglia non si sapeva dove ’1 fusse, ma si sapeva bene per li di precedenti che l’era in loco che li era impossibile secondo le comuni cavalcate, e massime d’un re, trovarsi quel di a Bordeò; onde Carlo, essendo stato per la maggior parte del di in sul campo nel steccato, si parti e andossene. Il re Piero, che con cavalli velocissimi disposti in piú lochi correndo era venuto incognito e stato ascoso, comparse in sul tardi innanzi ’l passar del giorno a la presenza del presidente del duello, che era un locotenente del re d’Inghilterra, e parlò con esso e si dolse di Carlo ed accusò la