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sue dimostrano, non so se per avere lui detto troppo il vero di ecclesiastici o per aver desiderato in loro vita e costumi apostolici o per aver voluto difendere e sostenere la ragion de l’imperio o per esser stato, contra il lor proposito, troppo grande in Italia, lo hanno fatto giudicare persecutore de la Chiesa: il iudicio sia di chi legge con buona mente le cose sue. Ma quando io penso che Cristo signor nostro, del quale sono li pontefici vicari, disse a loro che lo dovessino imitare et essendo loro suoi ministri seguitar lui come loro maestro, e che li comandò che dovessino riponere la lor spada ne la sua vagina e che non solamente sette volte, ma settanta volte sette dovessino perdonare; da l’altro canto vedo tante insidie, tante prodizioni fabricate contra Federico, tanti legati, uomini ecclesiastici chiamati pastori, nel reame, ne la Marca, in Lombardia, in Romagna contra lui mandati, tante cittá per questa cagione saccheggiate e disfatte, tanto sangue di cristiani sparso, e considero lui essere stato non di meno vittorioso e li eletti contra lui per li pontefici, infortunati e mal condotti e morti, non so altro che dire se non che vero sia quello che scrive Pio pontefice ne V Historia austriaca , cioè che niuno eccellente male si fa ne la Chiesa universale, che l’origine di esso da’ sacerdoti non nasca, ovvero che troppo grandi e oscuri sieno li iudicii di Dio. Molte epistole di Federico si trovano, le quali ho lette, scritte a pontefici, a cardinali, a diversi principi cristiani, a particolari e private persone: niuna cosa in esse si legge contra la sostanza de la nostra fede, niuna eretica, niuna in depressione di Santa Chiesa, niuna che suoni contumacia, si bene querele, lamentazioni, ammonizioni de l’avarizia e ambizione del clero, de l’ostinazione del pontefice in non voler esaudire le sue giustificazioni e le ragioni de l’imperio, de le insidie che contra di lui si facevano. Chi volentieri ammira il vero e la virtú de’ gran principi legga una sua epistola scritta a tutti li principi cristiani, la quale comincia: Collegerunt principes, pontijíces et pharisaei consilium in unum et adversum principem Christum Dei convenerunt etc., e una, la quale scrive al collegio de’ cardinali, confortandoli a dissua-