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governava la terra, sotto salvocondotto venne fuora di essa a colloquio col legato per opera e prodizione di uno da Ferrara chiamato Ugo di Ramberti; e venuto, non ostante la fede data e l’onor de la chierica, fu preso e mandato a Venezia, ove in fine per malinconia mori in prigione vecchio di ottant’anni e fu sepolto a San Nicolò del Lio, ove ancora il monumento con la iscrizione si vede. E Ferrara fu data in governo ad Azzo marchese da Este, e podestá de la terra fu fatto Iacopo, ovvero (secondo alcuni altri) Stefano Badoero patrizio veneziano: e allora ebbe la origine il felice e santo governo e signoria de la inclita e vetustissima casa da Este in Ferrara.

Tornando a l’istoria, Federico pieno d’ira partendo di Toscana per tornare nel regno, venne a Viterbo con grandissimo furore contra i romani. 11 pontefice spaventato, dappoi molte prediche e processioni facendo tórre la croce e dando indulgenze plenarie a chi andava contra Federico, portò per Roma le teste di san Piero e di san Paolo commovendo ed irritando il popolo a l’impresa. E infine venuti a le mani molti de la parte del papa innanzi a le porte di Roma, Federico li fece grandissimi danni e molta occisione, usando sevizia assai contra quelli de la crociata e che contra lui avevano preso la croce: imperocché a molti di essi facea dare quattro ferite in forma di croce, a molti fender la testa in croce in quattro parti, a li preti facea tagliare la codiga de la chierica in croce, e molte cose di questa natura fece con gran mestizia e dolore del pontefice. Poi passò in Puglia, e fermatosi a Foggia e li adunata grandissima somma di denari di tutto il regno di Sicilia e di Italia, venne a Luceria, di donde mandò a mettere a sacco e bruciare e buttare le mura a terra di Benevento, di Monte Cassino e di Sora, che li erano state contrarie; e nel medesimo tempo, essendo sparsi per le montagne de l’Abruzzo tra Amiterno e Furcone, terre antiche disfatte, li popoli di esse, comandò che raccolti tutti insieme edificassino una terra in un loco opportuno a le difensioni del regno da quella banda, chiamato Aquisa, e mutandoli il nome volse che per onore