Pagina:Collenuccio, Pandolfo – Compendio de le istorie del Regno di Napoli, 1929 – BEIC 1787614.djvu/134

grandezza de lo edificio. Questo adunque fu il carroccio, che da Federico come trionfante fu menato in Cremona.

L’anno sequente Gregorio pontefice impaziente de la potenza e grandezza di Federico in Italia, non ostante che da la parte di Federico ogni emendazione umilmente si offerisse di quello che ragionevolmente potesse essere imputato, come per molte sue epistole a li principi cristiani e al collegio dei cardinali si vede, prima trattò e concluse pace tra veneziani e genovesi, allora per le cose marittime inimici, poi fece lega con veneziani, con patto che a comune spesa loro e sua facessino un’armata di venticinque galee a danno del reame di Napoli per ridurlo al dominio de la Chiesa. Poi la domenica de l’olivo pronunciò Federico escomunicato; il che intendendo Federico, poi che ebbe composto le cose di Lombardia se ne venne a Pisa, l’anno 1239. E l’anno sequente i veneziani mandomo le venticinque galee in Puglia, le quali diedeno la caccia a dodici galee di Federico, e preseno Termole, Campomarino e Rodi, e Vestie e Peschicie, mettendole a fuoco e sacco, e per forza preseno una nave grossa di Federico, ove erano mille uomini, la quale per fortuna si era ridotta sotto il Monte Sant’Angelo nel golfo di Siponto; e allora ad una torre di Trani sopra la marina fu impiccato Piero Tiepolo veneziano predetto podestá di Milano, si che l’armata veneziana il possette vedere.

Trovo che in questo medesimo anno, mentre che Federico per Toscana passava al soccorso del regno, occupato ancora circa Roma, come appresso diremo, Gregorio da Montelongo legato apostolico con un grossissimo esercito in nome del pontefice stette in assedio intorno a Ferrara cinque mesi: ove oltra li ecclesiastici ebbe con sé li eserciti di tutte queste comunitá, Milano, Venezia, Brescia, Piacenza, Mantua con tutti li loro capitani e podestá, e li fu il duce di Venezia, Azzo marchese da Este, il conte di San Bonifacio, Alberico da Romano, Paolo Traversaro da Ravenna con tutte le loro forze. E infine non essendo chi la soccorresse ne l’anno 1240 fu trattato l’accordo, per il quale Salinguerra, che per l’imperio