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voluto todeschi nel regno, li disse, che poiché in Dio tanto credeva, liberamente andasse, perché Dio lo aiutaria: e allora mandò messi e lettere a tutti li principi del regno, con comminazione di escomunica, che dovessino accettare il conte Gualtiero per signore. Appresso li messi papali entrato arditamente Gualtiero nel regno, senza contrasto insino a Capua pervenne, avendo per via acquistato alcune cittá e castelle che volontieri lo ricevetteno. Altri che non Io volseno, ristretti insieme al numero di tre mila uomini, lo assediorno in Capua: Gualtiero, che piú che ducento cavalieri e cento altri cavalli non aveva per aver spartito li suoi per le terre acquistate, uscito animosamente fuora sopra li inimici, li ruppe e molti ne occise e molti ne prese de’ nobili, tra li quali furono li conti di Caserta, di Sora, di Celano e di Aquino e de la Cerra e di San Severino e molti altri potenti in quel regno.

Per questa prima vittoria molti baroni del regno si composeno con lui, e per meglio fondare le cose sue Gualtiero maritò una sua nepote chiamata Margarita a Berardo figliuolo del conte Piero da Celano; passò poi ne la Puglia piana e ottenne molte terre per accordo, e non di meno adunati insieme alcuni suoi inimici, appresso Barletta virilmente li ruppe: in modo che la maggior parte di loro si accordorono con esso. Tra li quali fu il conte Giovanni da Tricarico, al quale maritò una sorella de la moglie, e l’altra sorella chiamata Constanza diede a Pietro Ziano duce di Venezia; al quale essendo morta la prima donna sterile, desideroso di figliuoli e giá grave d’anni, la tolse et ébbene due figliuoli, un maschio e una femina. Avendo adunque giá conquistato la maggior parte de la Puglia e di Terra di Lavoro, cresciuto in reputazione, deliberò andare a la disfazione e ruina del conte Diepoldo alemanno, il quale di sopra dicemmo esser stato lasciato a la Rocca d’Arce e al governo di Terra di Lavoro, e che al primo fatto d’arme di Capua s’era ritrovato contra di lui.

Diepoldo non si sentendo forte a la campagna contra Gualtiero, fornite alcune sue terre al meglio possette, si ridusse ne