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fiume chiamato Fretto in Armenia minore, come ne le Istorie orientali si legge, fu dichiarato imperatore ne l’anno di Cristo 1190, essendo pontefice romano Celestino III, e da detto pontefice fu chiamato al regno di Sicilia contra normanni, e datoli per donna Constanza monaca come di sopra dicemmo, e con lei fu coronato in Roma ne l’anno 1191. E partito da Roma pose il campo a Napoli e mandò Constanza in Sicilia, ma sforzato a lasciar l’impresa di Napoli per la peste, revocata Constanza con ordine che lo seguitasse in Alemagna, parti d’Italia ne l’anno 1193 lasciando in Romagna un suo barone chiamato Marquardo di Annenveiler, il quale fece duca di Ravenna e di Romagna e marchese di Ancona, e per il governo di Terra di Lavoro un altro chiamato Diepoldo, il quale lasciò ne la rocca di Arce, e un Corrado duca di Spoleto e un Federico Lancia per le cose di Calabria e Filippo duca di Svevia suo fratello, al quale détte il ducato di Toscana con lettere de la contessa Matilda.

Constanza, che gravida era rimasta, seguitando Enrico suo marito per andare in Alemagna, essendo ne la Marca di Ancona, ebbe commissione dal marito che non andasse piú oltra, ma che tornasse ne li confini del reame per certi movimenti che aveva inteso esser suscitati in quello; il perché essendo vicina al parto e trovandosi ne la cittá di Iesi, partorí un figliuolo maschio ne l’anno 1194, il quale dal nome de l’avo fu chiamato P’ederico. E perché essendo attempata e passando cinquanta anni, niuno quasi credea che la fusse veramente gravida; et Enrico primo di tutti ne era stato sospetto, imperocché subito che lui intese lei esser gravida, meravigliandosi di questo, volse averne certezza da lo abbate Ioachino, il quale allora fioriva e aveva fama di spirito profetico, e l’abbate lo certificò lei esser gravida di lui e li predisse che partorirla un figliuolo maschio e li successi tutti de la vita sua, e di lui predisse che aveva entro pochi anni a morire nel territorio di Melazzo, che è vicino a Messina, e li interpretò alcune profezie de la Sibilla Eritrea e di Merlino; per questa cagione/ e per levar via la suspizione di ciascuno, fece Constanza, come