Pagina:Codroipo - Dialogo de la caccia de' falconi, astori, et sparvieri, 1614.djvu/77

De’Falconi^&c. 59 faccetto, & pongafi al Sole tanto, che fiafciughi bene, facendo quefio,fra il termine di due giornifi njedrà, ch’egli a fatto cejferàdi confarti. Se njrìrv ocello fujfe accozzato per qualchepercoffa ne-? le ali,(i mede la penna accozzata, ch’egli ha gettata ’via-?, té fe è tocca di [angue, come fono la maggior parte, facendo pigliar l’uccello, guardifì ne Cala il luogo, doue era la penna, (fijr fe ’Vie ancora il [olito buca,mn <viè male importante: perchè, ancora che la prima penna menajfe a botonzym, té cor refe più dei douere,té anca fu fèda l’uccello gettata evia: nondimeno la feconda egli la menerà affai perfetta-*, poi gli anmfeguenù la menerà perfettiffima. ma fe dopo la cozzai ara fi njede in ^on fubito ferrato il buco, dal quale è affata la pennata co fa e pencolo fa, che più la meni perfetta, pure alcune evolte con Cmdufiria fi può aiutare, & ferialmente con tal rimedio.fi piglia agrefla ^vecchia, @jr feme di ponzalo fatta in poluere,té con C’vno, & Caltro mifchiato infieme, & così per <vn giorno lafciato fe gli lana il luogo de la coniatura: perchè il [angue è quello, che, nonpigliandofiprefio rimedio,fà ferrare ilbuco. però tenendo per otto,Q diete dì bagnata Cala diquefìo rimedio & leuato con effa il [angue a fatto,gli giouerà non poco. & perchè occorre molte ajolte^che il falcone cadendo a Cbaccello congrand ffirna furia, non potendo ritenerfi,impenfatamente dà del petto tn terra,ò in albero,òr amo souero anco per ifcotro nel mede fimo rv cerilo, té piglia percoffa: però deue alhora il [alternerò bauer in tarmerò la fua mumiapreparata, té darla H 2 al