Pagina:Codroipo - Dialogo de la caccia de' falconi, astori, et sparvieri, 1614.djvu/43

De Falconi 3 &c 2$ ha più tofto di ’ver de y che di celefte colore. il becco fort<u, ancorché più tofto picciolo, che altrimenti è di colora atterro. La fchiena poi è tutta tortorata, & di ’vaghtfftmx penna.Vene fono alcuni, che c vanno accrefendo, & allargando di mano in mano da la fommita fno a gli ’virimi termini de la fchiena i pennoni: & altri non così: & è meglio a parer mio, che da capo ’verfo la coda declinando s’allarghino fempre dipennonigrò(f, il che non fanno gli altri di più minutacontinouata penna. Alcuni poi f trottano, che fono carichi d 3 alcuni fegnt ne le piume de la fchiena, che noi bicoche chiamiamo: li quali, ancorché dim 0 firmo gagliarda,no dimenofono 0 (rinati,& meno coraggio fi di quelli, che fen%a effe fritrouano. per ordinario poi quafìtutti i falconi biondi hanno la coda fmerlata _», Sono i falconi di quefta forte animo fi’, & atti fimi al ’volo de l’airone, O* a quello de la riuiera: ancora che perla troppa loro, cornea noi <vfamo dire, mordevi e%ga non fi (ficchino in molta altana.fono nondimeno gagliardi, & di tanta fierezza-», chefopra i guazzi cadono così determinati, come in campagna ignuda: & come arriuano, toccano gli <vccelli mortalmente. ma hanno quefto dijfetto, che, rime fé tanitre, volentieri con diuerfe paffute fin ne l’acqua le ’Vanno ad ajfalire. il che 1 falconieri addimandano pefcare, come poi di ciò ne farò ragionamento quefto fuccede ferialmente ne* primi tempi, che a la rimerà fono effercitati. che per Jfatio di tempo poi fon tutti con maeftna leuari da quella cattino-* intentione,ò* ’Vigliaccheria*. D Sono