Pagina:Codroipo - Dialogo de la caccia de' falconi, astori, et sparvieri, 1614.djvu/22

4 De la Caccia Caccia no che qttafi da celefìe aiti fa q nifi amo trattenuti nelfeftiuogiorfLe^nVi no f re f ente •’ pereht mt ricorda d’hauer letto per t adietro» giorni di jgfi talhora anco <odito da più letterati, gtfi nobili ingegni» fe ^ a * che ne tempi andati hanno battuta conuerfatione in cafi nofra, che gli antichi gentili, & maffìmamente i popoli Partbi hebbero co fiume folenne di non andare a caccia ne * loro fefìi • m giorni, filmando di fare offe fa a quei loro 3 benché mani, & bugiardi idi]. ilcheofferub poi anco la famofa memoria di Carlo Magno Chnfianiffmo lmperadore-t. Hor dunque, Signor Caualiere,trappafflamo queflo giorno 3 poiché babbiamo prima fodisfatto al nofiro riverente,O" pietofo dovere nel facro tempio, con qualche piacevole ragionamento. fAV ALI ERE. Ufon fa grave a Voi, Stgn ore,di proporr e la materia: perchè io m ingegnerò di feguir le ^vefligte rvofr&j.SI G. G l A C. fo non credo, che fra tutti quadrupe» di campagna f rttrom il maggior di quello de la cac diAdegii cfa d e l e l e p n & de ’ capri,• de ’ quali, come Capete, ne habqual diio- marno ajjai larga copia in quejie nofre Giurijaittiom. t Ahonorata* V A L I E, lo non nego, chetai caccia non fa molto nobiley ’ cr bonorata, magiudico, che la caccia de, falconi fa di maggior diletto, (efi la fupen di gran lunga d’artifìcio. SIG. GIÀ C. Quefìo non goffo credere. ma m’imagi no benes, che y fi come ^oi ne’ primi annidi hauete impreff ne l’animo quefiipenfìeri > costui perfuadete., che queflo filalo avanci ogni altro di campagna, ma che ciò fa, <Vero, <~vorrei faperlo con più r viue ragioni. C A V A LI E. Signor e,Voi flètè flato il primo, chà pigliato a fauonre la caccia de le le