Pagina:Codroipo - Dialogo de la caccia de' falconi, astori, et sparvieri, 1614.djvu/131

De li Smerigli, &c i i 3 eia fónti tiììfcitt molto fai». Jìuèftt’fono falconi di eSmienìeritè grandezza -*, ér non intuito umani: per -, thè hanno la pènna, fe non nobile, almeno ajjai cónuenientes > & ancorché bruna, tuttauia per la graffetta dè là maglia dindrì^i, ó* per le pènne ajjai ne U fchena. larghe, (fifr per la mano non in tutto gialla dinotano nel gene re loro ajjai r ualorcj y come do ne bòcvifii alcuni molto buoni. Ne fonò p’refi poi alcuni ih queflì no fin paefi, è quali najcono cosi ne le montagne de la Carnia, come in quelle del Carfo, 0 nei primi tempi del uerno calano in quelle nojìre campagne -}. Jf)ueflt fono <x m poco minori di natta dei fopradetti di VicentfO-j, 0 cosi di penna, come anche da altre qualità fono di minor bellezza di quelli. Non refa però, che non feno gagliardi, 0 prejìi di ala, 0che non f rendano tn poco tempo piacevoli, 0 attiffmi a la fopradetta paijjas, come io ne ho e -veduti a riufctr molto perfetti. ghie (lo breue Dtfcorfo in materia dtquefia caccia noua io ho risoluto porre nel fine de l ultima opera mia, a fine ches, ejjendo ella in molta conpderatione tra i Pajfatorì, pojfano i noui Sautieri, fe ui e cofa alcuna di buono, valerfi, pigliando a buon fi ne quanto intorno a ciò èfiato da me fritto. Nè re fero di dire, che ancora dei falconi peri, che vengono di Cipro, ne è fiata fatta proua in quefianofra Patria del Friuli: perchè il Signor Scipione Capar di Canonico di Vdine-i, mio parente, nominato fra* buoni Strutteti di quefìa-t Provincia, bauutone uno col mezp de l’LlluflriJfimo Signor P Domenico