Pagina:Codroipo - Dialogo de la caccia de' falconi, astori, et sparvieri, 1614.djvu/123

De II Smerigli, &c. ro > tffi, come de gli ditti u cl e III: quantunque l’inférmita fi’a ^ ajj’atpericoloft-j. Dei rimedi] del male,cbè futile adéffì^venire, dà noi chiodetti chiamato, come ne le fiaccature de le gambe, de le cofcie y 0* de l’ali, ho fritto nel precedente mio Difcorfo.fiche quel rimedio, ch’agli altri uccelli può gioitaveypotrci ejj’er ancora a quefii profittevole, buono. Et i per dar compimento a tutta l’opera mia in materia degli ruscelli, che s’adopràno così m quefii nofiri paefi,come anche in quelli di Germania._» j io non uogho tralajciare il ruolo de L’AfioreU^rycceUo cosi in quefii paefi d’Italia nominatoi il quale è còsi uè lo ce d’ah, che.finza dubbio uerunofitpera di gagliardezza tutti gli altri uccelli di rapina gjuefii uccelli nafconow alcuni monti altijfimi de la GermanMi& aneora in alcune felue > C 7 * luoghi deferti, & rimoti nel Caffi, ò poco di fio fio,& doue fino campagne.ancorché dai nidi un poco difiofie ageuolmente uengono a far le loro p 4.ijfi,&con effe f ne ritornano a nutrire i figli loro;. Quefio è un’uccello poco maggiore de lo Smeriglio fidi quella penna ifiefi appoco differente^. Ha la mano,& la tefla fintile,fe. non ché bàie punte de l’alt pii* lunghe,che, gli arridano quafifino a Nfirermtà de la coda. il che dinota la uelocità, &gagliardezza loro, è poi uccèllo così amico de l’huomo i che, ancorchéfahaatico, uedutolo tn campagna a tamifiare, ò caualcare,fi ne uolerà fi prudi lui in grande altezza i quafi prefago, che così cammando habbta alenar qualche lodala,onero altro uccello jtiqufie a pena da l’Afio 0 rella Aftorella quanto da veloce da li. Aftorella doue nafca. Aftorella che vccellofìa.