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3 - Codifica di sorgente 79


Ad esempio, considerando una sorgente che emetta cinque simboli, la loro codifica è almeno di 3 bit. Se si considerano gruppi di due simboli, si ha un totale di 25 possibili gruppi, codificabili su 5 bit, con una media di 2.5 bit per simbolo.

Un quantizzatore, però, può essere considerato come una sorgente discreta che, in prima approssimazione, possiamo ipotizzare senza memoria. Fissata la distribuzione di probabilità del segnale in ingresso al quantizzatore e la sua caratteristica, è possibile calcolarne l'entropia come

  (3.11)

dove Pk rappresenta la probabilità del simbolo k-esimo (appartenente al quanto δk)

  (3.12)

Se i simboli emessi non risultano equiprobabili, è possibile ridurre il numero medio di bit per simbolo utilizzando una codifica a lunghezza variabile di simboli o blocchi di essi. Questa codifica è tale da assegnare codici di lunghezza inferiore agli elementi emessi con maggiore frequenza dalla sorgente e viceversa. In tal modo si riduce il numero medio di bit per campione, definito come

  (3.13)

dove Rk rappresenta la lunghezza della codifica del simbolo k-esimo.

Per meglio comprendere il funzionamento di un codice a lunghezza variabile, è conveniente ricorrere ad una sua rappresentazione grafica (fig. 3.1). In una codifica a lunghezza fissa, le parole di codice possono essere viste come nodi terminali di un albero binario completo di ordine R. In una codifica a lunghezza variabile, invece, le parole di codice possono essere viste come nodi terminali di un albero sbilanciato, nel quale i percorsi più brevi sono assegnati ai simboli più probabili.

Affinché i simboli siano codificabili e decodificabili istantaneamente ed univocamente, è necessario che nessuna parola di codice sia la parte iniziale di