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74 | Codifica numerica del segnale audio |
convertitore D/A opportunamente pilotato, mentre il comparatore può essere realizzato tramite circuiti utilizzanti amplificatori operazionali. Questa prima decisione individua nell'intero intervallo delle ampiezze comprese tra gli estremi di saturazione due semi intervalli, selezionando quello di appartenenza del campione. Il bit immediatamente meno significativo viene ottenuto confrontando il campione con un livello posto a metà del semi intervallo individuato con il MSB. Anche in questo caso, il bit viene posto ad uno o a zero a secondo che il campione risulti maggiore o minore del livello di prova. In tal modo si seleziona tra i quattro possibili intervalli di ampiezza pari ad un quarto della dinamica, quello al quale appartiene il campione. I rimanenti bit vengono determinati in maniera analoga, individuando di volta in volta intervalli di ampiezza via via dimezzata nel quale il campione è compreso. La codifica termina dopo R passi, dove R è il numero di bit.
Passando alla conversione D/A, il convertitori più comuni sono quelli a scala (fig. 2.16). Schematicamente, il segnale di uscita è generato da un operazionale configurato come sommatore. Gli R ingressi sono dati da correnti di ampiezza ordinatamente crescente, in modo tale che l’una risulti il doppio dell’altra. Ciò può essere ottenuto connettendo ad una sorgente di tensione un’opportuna rete resistiva [Tau77]. Nella somma, utilizzare o meno una corrente con un certo peso viene stabilito pilotando degli interruttori (reti a transistor) con i bit del codice. Fig. 2.17 - Distorsioni presenti nella conversione A/D.