Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
12 | Codifica numerica del segnale audio |
segnale mascherato e l’energia di quella parte dello spettro di potenza del segnale mascherante che cade all'interno dello stesso filtro uditivo nel quale è compreso il segnale. Per rilevare la caratteristica dei filtri uditivi, quindi, si può utilizzare un segnale sinusoidale e del rumore bianco con densità spettrale fissata. Allargando progressivamente la banda del rumore nell’intorno della frequenza del segnale mascherato, la potenza che contribuisce al mascheramento aumenta progressivamente, fino a che la banda del rumore stesso non supera la banda del filtro cercato. Superato tale valore l’efficacia del mascheramento non varia. Nella procedura indicata non risultano fissati i livelli del segnale mascherante e del mascherato. Per essi si fa l’ipotesi che il rapporto tra la potenza del segnale e quella del rumore che cade nella banda del filtro uditivo nel momento in cui il segnale mascherante ha il sopravvento sia costante e pari ad uno.
Le bande dei filtri uditivi, dette bande critiche, corrispondono ad intervalli della membrana basilare di ampiezza approssimativamente pari a 1.3 mm. Tale ampiezza è utilizzata come unità di misura dell’ascissa lungo la membrana basilare ed è definita bark. Le frequenze centrali “f” e le ampiezze “b” delle bande critiche sono riportate nella seguente tabella
bark | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 |
f(Hz) | 50 | 150 | 250 | 350 | 450 | 570 | 700 | 840 | 1000 | 1170 | 1370 | 1600 |
b(Hz) | 100 | 100 | 100 | 100 | 110 | 120 | 140 | 150 | 160 | 190 | 210 | 240 |
bark | 13 | 14 | 15 | 16 | 17 | 18 | 19 | 20 | 21 | 22 | 23 | 24 |
f(Hz) | 1850 | 2150 | 2500 | 2900 | 3400 | 4000 | 4800 | 5800 | 7000 | 8500 | 10500 | 13500 |
b(Hz) | 280 | 320 | 380 | 450 | 550 | 700 | 900 | 1100 | 1300 | 1800 | 2500 | 3500 |
Tab. 1.1 - Frequenze centrali e ampiezze delle bande critiche.
In realtà, il modello dell’apparato uditivo presentato è notevolmente semplificato. Innanzitutto non esiste un unico banco di filtri centrati su
frequenze prefissate, ma sarebbe necessario considerare per ciascun segnale un filtro centrato sulla sua frequenza. Inoltre i filtri uditivi non risultano né ideali, né lineari e possono esistere complesse interazioni tra componenti non appartenenti alla stessa banda. Per ulteriori approfondimenti su questi aspetti si rimanda alla bibliografia [Moo89].