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7 - Codifica nel dominio della frequenza 269

Fig. 7.4 - Decimazione di sottobande di ordine pari e dispari.

secondo caso è possibile ripristinare la corretta orientazione tramite una modulazione con un segnale sinusoidale a frequenza pari a metà della frequenza di campionamento. Numericamente ciò si ottiene moltiplicando i campioni per la sequenza (-l)n, cioè cambiando di segno ad un campione su due.

Ciascuna banda viene, infine, codificata tramite tecniche di forma d’onda. Nel caso di bande piuttosto piccole, dato che esse risultano essere campionate a frequenza molto prossima alla frequenza di Nyquist, non risulta utile adottare codifiche predittive. Viceversa, il vantaggio principale della codifica per sottobande risiede nella possibilità di poter quantizzare ciascuna banda con un numero di bit Rk variabile. Trascurando gli aspetti percettivi, trattati in un successivo paragrafo, per fissare le caratteristiche di quantizzazione nelle diverse sottobande si possono adottare più criteri, a volte tra loro combinabili, mentre altre volte tra loro contrastanti. Ad esempio:

  • è possibile tentare di minimizzare l’errore globale di codifica per un fissato flusso numerico;