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246 Codifica numerica del segnale audio

particolarmente sofisticato in quanto considera non solo lo spettro a breve termine, ma anche quello a lungo termine, oltre ad un passo di controllo automatico del guadagno.

6.6 CODIFICA A VELOCITÀ VARIABILE

Nei capitoli precedenti si è parlato diffusamente di diverse tecniche di codifica sempre ipotizzando un segnale di ingresso ed uscita a velocità di trasmissione costante. Per l’ingresso questo significa campionare il segnale vocale ad una certa frequenza, tale da rappresentare la banda di segnale desiderata, e rappresentare ogni campione con un numero di bit-costante (ad esempio 16). Per l’uscita significa rappresentare ogni porzione temporale in questione (un campione oppure un frame) con un numero di bit costanti.

Questa configurazione è infatti di gran lunga la più impiegata in pratica e deriva principalmente dalla constatazione che il canale di trasmissione è spesso un canale con velocità di trasmissione costante.

Tuttavia, a seguito dello studio sempre più approfondito di codificatori vocali parametrici, è emerso in modo sempre più convincente che l’informazione associata al segnale vocale necessita di un flusso trasmissivo che non è costante nel tempo. In altre parole si può affermare che l’informazione necessaria a rappresentare accuratamente il segnale vocale è tempo variante o ancora che l’entropia a breve termine del segnale vocale varia considerevolmente nel tempo. Questa considerazione si spiega in modo semplice considerando una conversazione telefonica in cui un flusso trasmissivo è rappresentativo sia di tratti di voce attiva (talkspurt) sia di tratti di silenzio, quando uno dei due parlatori non parla, ma ascolta. È evidente che l’informazione necessaria a rappresentare con buona qualità il silenzio, o il rumore ambientale, è decisamente minore di quella necessaria a rappresentare il segnale vocale. Un esempio applicativo di questa constatazione si ha nello sviluppo del sistema DTX (Discontinuous Transmission) associato al sistema di comunicazione mobile GSM. In questa applicazione, il trasmettitore radio viene spento durante le pause della comunicazione con conseguente risparmio in termini di interferenza tra canali e di consumo delle batterie dei terminali mobili portatili. In questo caso il flusso informativo associato alle pause è addirittura azzerato.

L’esempio citato si riferisce ad un caso estremo di trasmissione on/off, tuttavia il concetto è estendibile anche allo stesso segnale attivo o talkspurt. Anche