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PREFAZIONE


Il linguaggio rappresenta ancora il mezzo di comunicazione più desiderabile per trasferire informazione tra esseri umani. Sebbene l’avvento della Information Technology ci abbia abituati e ci abituerà sempre più a considerare congiuntamente espressioni dell’informazione diverse, quali voce, immagini e testi, la comunicazione vocale riveste ancora un’importanza prioritaria. A seguito del salto tecnologico dal mondo analogico al mondo digitale, l’esigenza di comprimere più informazioni vocali su un generico canale di trasmissione numerica ha determinato lo sviluppo di tecniche di codifica vocale sempre più spinte, sfruttando in modo profondo le caratteristiche dell’apparato di produzione e di ricezione del segnale. Sebbene tale esigenza di alti fattori di compressione sia stata smussata dalla disponibilità di canali di trasmissione ad altissima capacità (fibre ottiche), lo sviluppo esponenziale dei sistemi di comunicazione mobile ha continuato a stimolare l’ideazione di tecniche sempre più efficienti.

In questo testo si vuole offrire un quadro per quanto possibile completo ed aggiornato delle tecniche di codifica numerica di segnali audio per la loro trasmissione o memorizzazione. In particolare, non ci si vuole limitare a fornire una descrizione, sia pur approfondita, delle tecniche esistenti, bensì evidenziare quei principi alla base della codifica audio digitale, per permettere al lettore di analizzare autonomamente anche tecniche non descritte nel dettaglio.

Nel seguito si fa riferimento genericamente a segnali audio, volendo comprendere in essi sia il segnale vocale (al quale la presentazione è principalmente rivolta) sia segnali audio a banda larga (es.: audio HiFi). Nel campo delle telecomunicazioni, questo è giustificato principalmente dallo sviluppo delle trasmissioni numeriche che mettono a disposizione dell’utente canali ad elevato bit-rate. In tal modo è possibile offrire servizi (es.: teleconferenza, Audio on Demand, ecc.) che richiedono segnali audio a banda maggiore di quella telefonica.

Inoltre, considerare oltre alle problematiche di trasmissione quelle di memorizzazione risulta una scelta naturale, visto che l’unica (anche se non trascurabile) differenza tra le due applicazioni è nel ritardo con il quale l’informazione scambiata viene utilizzata. Presentare oltre agli standard per