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128 | Codifica numerica del segnale audio |
bit sulla codifica d’ingresso, con perdita di bit meno significativi (variazione dell’ampiezza del quanto) o più significativi (variazione del limite di saturazione (fig. 5.3).
Fig. 5.3 - Conversione tra quantizzazione uniforme ed adattativa.
Il problema, quindi, è quello della stima a x del valore efficace del segnale a partire da un numero finito di campioni. Si possono seguire due metodi (fig. 5.4). Nel primo (quantizzazione adattativa in avanti o “forward”: AQF) il calcolo del valore efficace viene eseguito sul blocco di campioni da codificare. Il blocco deve essere di dimensioni tali da mantenere l’ipotesi di stazionarietà della sorgente. Nel secondo metodo (quantizzazione adattativa all'indietro o “backward”: AQB) il valore efficace viene calcolato campione per campione in funzione dei campioni più recenti.
Con l’adattamento in avanti, considerando blocchi di N campioni, la stima della varianza può essere ottenuta come
(5.2) |
Il passo di quantizzazione che ne deriva viene utilizzato per la codifica e deve essere trasmesso al destinatario per la decodifica. Anche se questo metodo ha una buona efficienza, presenta lo svantaggio di dover trasmettere (sia pur con una banda ridotta, ma con il rischio di errori) il passo di quantizzazione. Inoltre, la necessità di accumulare un buffer di campioni, introduce un ritardo ineliminabile di codifica, che può produrre effetti indesiderati (es.: eco) in applicazioni in tempo reale.
Con l’adattamento all'indietro, invece, le grandezze su cui calcolare il quanto sono disponibili sia al trasmittente che al destinatario; in questo modo