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capitolo secondo 89

la versione in dìstici latini, e il cappellano cantore pontificio Pietro Aranci, sacerdote romano, spifferò pure lui il suo bravo, sebbene brutto, sonetto in occasione della SS. Comunione, esemplarmente ricevuta da cinquantuno amnistiati in Roma nella chiesa di S. Pietro in Vincoli il 4 agosto 1846.

A Bologna le feste, protrattesi per parecchi giorni, si chiusero con la istituzione di una Commissione centrale per raccogliere le offerte che la pietà dei cittadini volesse fare a vantaggio degli amnistiati poveri, e composta del marchese Camillo Pizzardl, presidente; conte Giovanni Massei; canonico Giuseppe Redotti; dott. Andrea Bovi; Marco Minghetti, segretario.

L’editto del perdono fu, con popolare manifestazione, festeggiato a Rimini, e con splendide illuminazioni e col più vivo entusiasmo il 22 luglio a Lugo, a Ravenna, a Faenza, a Ferrara, dove le feste si protrassero molti giorni, e dove, in segno d’esultanza, furono incendiate sulle pubbliche vie quaranta botti ripiene di fascine; e il 24 in molte altre città di Romagna.

In Bagnacavallo alcuni esemplari dell’editto del perdono giunsero la mattina del 21, e l’entusiasmo popolare eruppe in un istante: alla sera la popolazione, con faci accese, percorse plaudente le vie della città. E siccome, nell’autunno antecedente, era stato, in quel teatro, rappresentato l’Ernani del Verdi, e aveva destato un vero fanatismo in quella cittadinanza, così avvenne che, improvvisamente, «quasi per incantesimo, ed evocato da un’amorosa e filiale inspirazione si alzasse armonioso canto: era l’inno di lode che in quel dramma i cospiratori d’Aquisgrana innalzavano perdonati a Carlo V, se non che a questo nome sostituivasi quello del clementissimo Nono Pio.

   Sia lode eterna — - o Pio al tuo nome
Tu re clemente — tu giusto e pio
Perchè l’offesa — copri d’oblio
Perchè perdoni — agli offensor.

   Il lauro augusto — sulle tue chiome
Acquista insolito — nuovo fulgor
A Pio Nono — sia gloria o onor!

«Canto improvvisato, non istudiaio, non preparato, ma tale che a queste ultima frasi: a pio nono - sia gloria e onor! costringeva ciascuno a fragoroso applauso

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