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84 | ciceruacchio e don pirlone |
Fin dal 18 luglio a Bologna si adunavano ogni giorno centinaia, di persone all’angolo del Grand’Albergo, ove si fermava il corriere che giungeva da Roma, giacché, avendo il Papa nominato,, fin dal 30 giugno, una Congregazione cardinalizia composta dei cardinali Amat, Bernetti, Gizzi, Lambruschini, Macchi e Mattei, monsignor Corboli-Bussi segretario, con l’incarico di esaminare la opportunità di un’amnistia generale pei reati politici, ed essendo tutto ciò noto al pubblico, l’amnistia era aspettata. Quindi a Bologna dal 18 al 20 la gente si affollò, invano all’arrivo del corriere, ma la mattina del 21 l’aspettazione di quei desiosi fu soddisfatta e allora l’entusiasmo e il tripudio non ebbero limite. Una folla immensa si recò sotto il palazzo dell’arcivescovo cardinale Oppizzoni, per la sua moderazione, temperanza d’idee e bontà d’animo, assai amato dai Bolognesi, ad applaudire Pio IX. Tutta la città fu ad un tratto piena di bandiere, di paraii e di arazzi: agli esemplari dell’editto affisso per le vie erano sovrapposte ghirlande di fiori; le campane delle chiese suonavano tutte a distesa; alla sera una splendida illuminazione irradiò la città; dovunque trasparenti recanti ritratti del Pontefice, epigrafi e brevi poesie a sua lode ed esaltazione.
Notata questa del conte Giovanni Marchetti, amico personale del nuovo Pontefice:
Quante fai sparger lacrime |
E questa quartina affermava la verità; che moltissime centinaia di persone, incontrandosi ed abbracciandosi per la lieta novella, di gioia, come fanciulli, piangevano 1.
Le feste si protrassero a Bologna per parecchi giorni sempre con uguale entusiasmo e non so spiegarmi come lo Spada
- ↑ Riassumo la descrizione delle feste delle provincia dai cinque volumetti del più volte citato Ragguaglio storico di quanto è avvenuto in Roma e in tutte le Provincie dello Stato pontificio in seguito al perdono accordato, ecc., ecc.; e: Per le feste di Bologna, vedi vol. I. dalla pag. 19 fino alla 48 ed, ultima.
- e non come essa deve, di necessità procedere — dice lealmente (a p. 322) «Mi parvero, mi paiono buone ed opportune quelle prime fatte, in Roma e nelle Provincie romane, per l’amnistia. Queste furono spontanee, non preparate, voce di popolo, voce di Dio, ecc.».