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cavallo ed una mezza batteria di artiglieria indigena, ma gli uni e l’altra si porranno in marcia domani, per quanto si dice. Aveva disposto il signor Generale suddetto per l’organizzazione di un battaglione civico da mobilizzarsi alla circostanza, e che frattanto prestasse il servizio della città, ma le iscrizioni sono scarse, non avendosene che 150 a tutt’oggi. Essendo la città con tanta poca truppa, la popolazione è entrata nel timore che gli Austriaci, chiusi in fortezza in numero di 1400 circa, possino far qualche mossa e Liri stesso mi si presentò l’intera Magistratura per espormi la gravezza e la prossimità del pericolo, e tanto maggiore in quanto che si crede che il general Durando possa richiamare allarmata buona parte dei 600 uomini qui come sopra lasciati. II timore poi aumenta per la voce sparsasi che sia entrato in Italia qualche Corpo dell’armata che l’Austria vi spedisce, per la parte dell’Isonzo. Prescindendo da ciò, conosco veramente scarsa la truppa qui lasciata, e nella i)osìzione di probabile emergenza di servirmene per evitar alla città le conseguenze, anche semplicemente di un allarme per una mossa qualunque degli Austriaci. Procurai, e procuro di tener in calma gli animi, ma nello stesso tempo, penetrato come ne sono delle circostanze, per mezzo straordinario ho fatto conoscere al general Durando lo stato delle cose, interessandolo particolarmente a non richiamare, se fosse nelle di lui viste, la minima parte degli uomini o della truppa qui lasciata. Nello stesso tempo mi sono diretto al generale Ferrari per impegnarlo a destinare per Ferrara una colonna almeno di 800 uomini delle truppe sotto il di lui comando. Vado infine a pubblicare una notificazione per promuovere anche nella provincia l’iscrizione volontaria per completare il battaglione mobile, che si sta qui, come ho premesso, organizzando; tale è il ragguaglio che posso dare a V. S. ill.ma nell’odierno corso postale e con distintissima stima e considerazione passo a confermarmi.

Di V. S. Ill.ma
Ferrara, 23 aprile 1848.
Devotissimo servitore
L. Cardinale Ciacchi.



Documento N. XCV1

UFFICIO DEL QUARTIER GENERALE.

Ostiglia, 23 aprile 1848.

Eminentissimo Principe,

Ieri sono giunto qui ove giunsero tutte le truppe. Mi disponeva a spingermi verso Isola della Scala, a tenore dalle istruzioni del re Carlo Alberto, quando mi giunsero tristissime notizie del Friuli. Non era possibile sentire di sangue freddo tali orrori, nè poteva negarmi di dare un sussidio di truppa di linea al generale Ferrari. Quindi è che ho dato ordine ai due battaglioni granatieri, e ad uno di cacciatori perchè partissero domattina pei fiume verso Rovigo. Ho domandato nello stesso tempo al Re che mi permettesse portarmi io stesso col rimanente verso il Friuli, ed aspetto risposta.


  1. Dalle Buste della miscellanea politica ecc. Busta 24, Copertina 139.