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capitolo primo 45

zione futura facesse pe’ proletari quello che le passate pe’ borghesi, da lui pur detestati; ma le dottrine del comunismo e del socialismo ripudiando, e la democrazia communistica e socialistica insieme con esse. La quale in sostanza, proceduta da Helvetius, Volney, Bentham, e da altri tali moralisti borghesi, non professava altra morale, che quella della materia (Sistemi e democrazia e gli altri Scritti di Giuseppe Mazzini). Fin da quando l’Italia, or son più di tre secoli, disperando di Dio e della virtù e viste fallire le ultime prove de’ veleni e de’ pugnali, delle frodi e de’ tradimenti per respinger la servitù, vi si era col capo chino e torvo sottomessa, non erasi udita voce più nobile ed elevata. E l’udirla e il seguirla fu segno che l’ora estrema della servitù straniera non avrebbe per noi tardato. Conciossiachè, mentre altrove muggirà la rabbia dei materiali interessi, e le stesse plebi oppresse non isperavano che nella superstizione sansimoniana o in altre tali imposture promettitrici di vantaggi e di piaceri a josa, si sacrarono qui angeliche legioni d’adolescenti al dolore e alla morte, nel nome di Dio e della virtù. La spedizione di Savoia (1833), quella de’ fratelli Bandiera (1843) ed altre tali imprese, seguite da supplizi crudeli, non parvero per verità a’ soliti uomini avveduti che ecatombi: ma assai più di fortunate battaglie valevano. E, non foss’altro, come il grido della scolta avvenne di tratto in tratto, nel profondo della notte, ch’ella vigila, cosi l’eco de’ colpi iterati del piombo, che spezzava i santi petti de’ nostri martiri, attestava di tratto in tratto all’ Europa lo spasimo d’Italia. E si era cosi veduto fra noi il più alto portento, a cui possa giungere l’umano eroismo; se è vero che il votarsi nell’aurora della giovinezza e della speranza a trar la vita in catene o a perderla sotto la scure del carnefice, com£ malfattori infami, sia ben maggiore virtù che il perderla sul campo o in altre inclite gesta»1.

Gli autori della Rivoluzione italiana al giudizio degl’imparziali completano, con una imparzialità strana, e che sarebbe desiderabile avessero adoperata in tutto il libro, la pittura

  1. Pietro Ellero, La tirannide borghese, 2ª edizione. Bologna, Niccola Zanichelli, 1879, cap. LXX, pag. 123 a l25.