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compiere generosi sacrifici, dalla voce della Patria e di Pio suo santo rigeneratore. Noi tutti, lo giuro, sapremo mostrarci degni d’ambedue, degni difensori di quanto v’è di più sacro nei dritti de’ popoli e dell’umanità, degni di quell’antico sangue latino, che rivive oggi e ribolle ne’ petti Italiani.

Militi e soldati! La mia spada, non nuova alle battaglie, vi sarà guida, se sarà d’uopo, sul sentiero dell’onore.

Rammentate che a batterlo con profitto per la gran causa che difendiamo, è mestieri sovra ogni cosa d’ordine e disciplina. Rammentate che esse sono la vera forza, il più onorato vanto di ogni milizia, che nella sua gerarchia è bello, utile ed onorevole il saper bene ubbidire, quanto il saper bene comandare.

Posto alla testa di quanti nello Stato compongono il Corpo d’operazione, appartengano essi alla civica, alla linea o ai volontarj, io sarò a tutti fratello d’armi, non meno che Generale: la vostra gloria sarà mia gloria, il vostro bene sarà mio bene: ma dell’osservanza della disciplina sarò saldo e severo mantenitore.

Facendo altrimenti non mi mostrerei degno nè della fiducia onde m’onorò il Gran Pontefice, nè di comandare ad uomini quali voi siete.

Militi e soldati! L’intero mondo affissa lo sguardo su voi, e dice: Vediamo all’opera le milizie italiane. Gli spiriti gloriosi di coloro che combatterono a Legnano vi sorridono dal cielo: il Gran Pio vi dona la benedizione dell’Onnipotente: l’Italia confida nella vostra virtù, spera che ognun di voi adempirà al dovere di cittadino e di soldato italiano.

Viva Pio IX!
Viva l'Indipendenza Italiana!
Bologna, 27 marzo 1848.
Il generale comandante il Corpo d’operazione
Durando.


(Gazzetta di Bologna)

Quando Vostra Eccellenza mandò il Dragone con il suddetto Ordine del giorno, vi era il signor abbate Coppi, che è direttore del giornale, ed intesi che rispose al detto Dragone di dire a Vostra Eccellenza che aveva avuto ordine dalla Segreteria di Stato di non inserirlo nella Gazzetta, ma le mando il suddetto stampone per farle conoscere che lui aveva penzato (sic) di metterlo, ecco quanto so. Sono suo dev.mo servo

Gius. Salviucci.



Documento N. XXX.1

MINISTERO DELL’INTERNO.

30 marzo 1848.

Eminentissimo Legato, Ferrara,

Nel rispondere prontamente, com’è mio dovere, al venerato dispaccio dall’Eccellenza Vostra del 26 del cadente mese N. 2750 non tanto mi fo a ringraziarla, per la comunicazione delle notizie relative all’andamento delle cose in codesta città, quanto a commendare le disposizioni prese nelle cir-

  1. Dalle Buste della miscellanea politica ecc. Busta 23, Copertina 110.