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documenti | 473 |
vano viveri, ma o furono di pessima qualità, o quasi crudi e non mangiabili. Questo strapazzo mi sembra dovere essere soggetto di qualche rimprovero, onde non si rinnovi l’inconveniente.
Trovai il tenente-colonnello Bartolucci malato alle Sette Vene. Un medico dell’ambulanza era con lui. Diceva stare meglio; ma il medico assicurò non essere in caso di partire che in legno fra qualche giorno; crede non raggiungerà la colonna che a Spoleto. Mi sembra però che lo strapazzo e la malattia nella sua non fresca età l’abbiano molto indebolito, e mi pare difficile si possa a lungo contare su lui, nè da esso sulle proprie forze.
A Civita Castellana, tranne piccoli disordini individuali, lasciai tutto in buona regola ed ordine. I volontari non hanno dato fastidi nè ai loro ufficiali, nè al paese. Questo Corpo va ad ingrossare, come anche il civico. Da Spoleto trasmetterò il numero dello nuove reclute. Un ufficiale del seguito fu da me trovato a Nepi, incaricato di raccogliere i volontari di Ronciglione, Viterbo od Orvieto e condurcoli, per la via di Todi, attraverso alla montagna, a Foligno a raggiungere il Corpo. Qui però mi hanno supposto possano i Viterbesi giungere da loro modosiml su questo stradalo.
Ho trovato qui a Narni due individui malati del Corpo civico, uno due quali affetto di pazzia.
Ho preso tutte lo misure per lo stradale al di là di Serravalle, scrivendo a Gaggiotti. Da Spoleto però manderò l’avviso del numero delle razioni di pane, giacche allora si conoscerà approssimativamonte l’aumento dell’esercito. Circa alle disposizioni, perché a Serravalle si trovino commestibili, scrissi a monsignore Delegato di Camerino, ed essendosi incontrato con il medesimo qui, mentre si recava alla sua destinazione, gli fu consegnata in mano la lettera. Giungendo egli questa sera stessa sto tranquillo sulle disposizioni che prenderà direttamente.
Mi creda pertanto con la dovuta stima,
Devotissimo, obbligatissimo servitore F. A. Gualterio. |
PS. — Io raggiungo a momenti la civica e la precedo domani sera a Spoleto.
A S. E. il Ministro della guerra, Roma
Documento XXV.1
N. 2750 Segr. Gen.
- Illustrissimo signore signor padrone colendissimo,
Gl’inauditi avvenimenti del giorno, e quelli specialmente di Vienna per la grande loro influenza sulle cose d’Italia non potevano non interessare questa Ferrarese popolazione.
La circostanza di avere qui un forte presidiato dagli Austriaci rendeva, come rende, più interessante la conoscenza dell’andamento delle cose in questa città. Ne feci perciò oggetto di speciali rapporti all’Eminentissimo signor Cardinale segretarlo di Stato ministro per l’estero, incominciando dal giorno 28 corrente. Ora però che le cose tutte sono dirette all’occupazione della fortezza, e che a questa guardia civica si uniscono quelle di altro
- ↑ Dallo Buste della miscellanea politica ecc. Busta 23, Copertina 110.